Respinto il ricorso, per don Desio in arrivo l’ordine di carcerazione
RAVENNA – Otto anni e otto mesi di carcere è la pena che Giovanni Desio, ex sacerdote che ha vissuto a lungo a Saronno, dovrà scontare per avere avuto rapporti sessuali con quattro ragazzini tra i 12 e i 15 anni. La pena gli è stata inflitta in appella a Bologna mentre ieri sera i giudici della Suprema Corte hanno dichiarato «inammissibile« il ricorso presentato dai suoi legali.
La vicenda, decisamente nota anche in città, era iniziata nell’aprile 2014 quando, sulla base di alcune intercettazioni la polizia di stato era arrivata alla canonica di Casal Borsetti arrestando il religioso mentre con una coppia stava facendo le prove per un matrimonio.
Erano stati sequestrati computer e telefoni del religioso, 54enne, che qualche mese prima era stato protagonista di un grave incidente ed era stato salvato dal fiume in cui era finito con la sua Bmw X1-18 mentre guidava in stato di ebbrezza. Proprio a seguito di quell’episodio il religioso aveva usato il profilo Facebook di un ragazzo per scrivere un post in propria difesa e contro i giornalisti. Un messaggio che aveva insospettito il padre del minorenne che ha presentato una denuncia alle forze dell’ordine. Così non solo era stato scoperto l’uso improprio del profilo Facebook ma anche le ben più gravi attività illecite del religioso.
Dopo 7 mesi in carcere a Forlì, in una struttura dedicata agli accusati di reati sessuali, a Giovanni Desio, ormai non più don, erano stati concessi i domiciliari, grazie al suo legale l’avvocato Battista Cavassi, in una struttura in provincia di Perugia che accoglie preti segnati da problematiche personali.
L’anno scorso il trasferimento, per problemi interni, a Barza d’Ispra, in provincia di Varese, in una struttura che si occupa di anziani. Ora però l’ex sacerdote è in attesa che gli notifichino la carcerazione visto che il tipo di reato a lui addebitato non prevede sospensioni all’esecuzione pena.
16112016
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Commenti
“Tu es sacerdos in aeternum secundum ordinem Melchisedech”
L’ordinazione sacerdotale è per sempre.
Al massimo c’è la riduzione allo stato laicale, ma nessuno, neppure il Papa, può privare un sacerdote del sacramento che ha ricevuto.
Indi, l’articolo contiene uno strafalcione.
100 anni non basterebbero per quello che ha fatto…