Fontana: “Giudice di pace decisione presa in solitaria senza consultare i cittadini”
Leggo sul sito “il Saronno”, che con aria soddisfatta il Sindaco annuncia che verrà mantenuto il Giudice di Pace, decisione glorificata anche dal Segretario Comunale.
Ma forse è bene che i cittadini conoscano tutta la storia che inizia circa un anno fa, 2013, quando il Ministero decise di chiudere il Tribunale di Saronno con possibilità, per i Comuni che ne avessero fatto richiesta, sostenendone i costi di personale, ufficio e gestione, di mantenere il Giudice di Pace.
Saronno ottenne questa possibilità così come Legnano, e Gallarate.
L’Amministrazione saronnese avrebbe dovuto attivarsi a cercare il consenso dei comuni limitrofi al fine di suddividere i costi in base al numero di abitanti. Non lo fece o perlomeno non concluse alcunché formalmente.
A marzo del corrente anno, 2014, visto il perdurare della crisi e la scarsità di risorse per gli Enti Locali, il Ministero, mediante Decreto Legge, dette ai comuni la possibilità di rivedere la loro decisione, precedentemente presa, e rinunciare al Giudice di Pace.
Io mi permisi di suggerire all’Amministrazione di consultare i cittadini saronnesi su una decisione che avrebbe pesato sulle loro tasche indicando anche quali altri comuni avevano aderito alla condivisione delle spese.
Dall’alto della loro posizione, l’Amministrazione saronnese decise, in solitario, di non coinvolgere la cittadinanza e confermare il mantenimento del Giudice di Pace che sarebbe stato pagato con i soldi nostri.
Stando all’articolo, il Sindaco Porro dichiara poi che ora inizierà una delicata fase di coinvolgimento degli altri comuni per suddividere le spese: ottima amministrazione che si impegna a spendere soldi prima ancora di aver ottenuto il consenso, alla condivisione delle spese, dagli altri comuni. Forse prudenza ed oculatezza avrebbe voluto che gli altri fossero coinvolti prima e non dopo!
Ciò denota la poca attenzione con la quale si spendono i soldi nostri.
Legnano e Gallarate questa verifica l’hanno fatta prima ed hanno deciso di conseguenza.
Premesso che la perdita di questo servizio avrebbe significato prendere il treno ed andare a Busto Arsizio sicuramente ciò che è venuta a mancare, come al solito, è anche la partecipazione dei cittadini alla decisione.
Inoltre, per completezza d’informazione, va aggiunto che Legnano e Gallarate, che anch’essi avevano inizialmente ottenuto di mantenere l’ufficio del Giudice di Pace, vista la non partecipazione dei rispettivi comuni limitrofi hanno deciso, saggiamente, di non caricare i loro cittadini di ulteriori costi ed hanno rinunciato all’ufficio.
Ai cittadini l’ardua sentenza!