La sfida alla crisi: lavoro per cento disoccupati
SARONNO – “Un plauso e tanti complimenti non può che essere questo il primo commento di fronte a questo progetto che usa in modo originale, e molto efficace, gli strumenti messi a disposizione dalla Regione per dare una risposta concreta ad una delle più grandi necessità di chi vive un momento di difficoltà: il lavoro. Siete un esempio virtuoso di quello che deve fare il territorio: fare rete e utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione dalle istituzioni”.
Sono queste le prime parole dell’assessore regionale Valentina Aprea che giovedì sera ha partecipato all’incontro “Lavoro PERCENTO: un’occasione per sconfiggere la povertà“.
La serata è stata l’occasione per presentare il progetto, avviato a giugno che punta a “far lavorare” in un anno almeno 100 persone disoccupate. “I risultati positivi sono già arrivati – ha spiegato Augusto Rocchi di Energheia, realtà capofila ed ideatore del progetto – visto sono già 35 le persone che hanno avuto l’opportunità di intraprendere un’esperienza professionale che ha permesso loro di riprendere il contatto con il mondo del lavoro ed anche di guadagnare qualcosa la famiglia”. I settori in quei sono stati impiegato vanno da quello sociosanitario al ristorativo da quello edile al quello commerciale.
“Osservando i dati – continua Rocchi – si scopre che la percentuale di italiani rimasti senza lavoro è cresciuta. Siamo passati in pochi anni dal 30% al 52% del totale delle persone in cerca di occupazione”. Punto vincente del progetto è l’accoglienza e l’ascolto e una forte attività di formazione. “Sono persone che spesso hanno lavorato in una sola realtà o che svolgono professioni che non sono più richieste e che non riescono a cercare lavoro in una realtà come quella attuale. Iniziamo con un bilancio delle competenze e mostriamo loro come cercare lavoro. In più ci sono percorsi formativi studiati ad hoc caso per caso”.
Il risultato, con 35 persone impegnate professionale in pochi mesi, ha conquistato i comuni del distretto che hanno aderito al progetto con Energheia Impresa Sociale Srl, Istituto Padre Monti, Enaip, Istituto Prealpi, Associazione Maruti, Prealpi Computer, Caritas, San Vincenzo, Amici di Betania, Cooperativa Sociale Ozanam, Banco di Solidarietà
“È un’iniziativa davvero lodevole che va a intervenire – ha spiegato il vicesindaco Valeria Valioni – in uno dei nodi cruciali dei problemi creati dalla crisi. La perdita del lavoro è l’origine delle difficoltà a mantenersi ad avere una casa. A rendere ancor più meritorio questo progetto è il fatto che sia indirizzato ad aiutare soprattutto chi ha maggiori difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. Quelle persone magari senza occupazione da molto tempo, senza una formazione specifica che anche i servizi di inserimento lavorativo faticano ad aiutare”.
“E’ davvero un progetto molto interessante – ha concluso l’assessore regionale Valentina Aprea – perchè lotta concretamente contro quella povertà, assoluta o relativa, che ormai interessa una persona su cinque e che purtroppo inizia a vedersi anche in Lombardia. Il fare rete e la sussidiarietà sono le risorse che in tempi così difficili si devono utilizzare per ottimizzare i risultati e voi l’avete fatto egregiamente”.
In sala tra gli addetti ai lavori e i delegati delle amministrazioni comunale coinvolte anche Elena Raimondi, ex assessore ai Servizi Sociali del Comune di Saronno che ha seguito il progetto con Energheia: “Avere un lavoro è indispensabile per mantenere la propria famiglia ma anche per realizzarsi. Nella mia attività professionale in Energheia e in politica, come assessore prima e poi consigliere comunale, ho sempre cercato di lavorare su questo fronte e credo che questo progetto abbia le potenzialità per fare molto”.
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Commenti
L’iniziativa è intelligente e lodevole. I risultati sono inadeguati rispetto all’enorme bisogno di lavoro perchè il lavoro lo danno le imprese produttive. Finchè non si mettono le imprese in condizioni di recuperare competitività e fette di mercato non faranno mai assunzioni vere. Comunque ben vengano iniziative come questa.
Dalle foto sembrano tutti pensionati, difficilmente interessati all’argomento lavoro 🙁
se per quello, io vorrei conoscere quanti posti ha creato anche l’InformaLavoro/InformaGiovani ……i benefici sono superiori ai costi??
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gli unci posti di lavoro che sono stati trovati grazie all’informagiovani sono quelli delle signorine assunte all’infomagiovani
Che tavolata di imprenditori e creatori di posti di lavoro!!!
Questi sfameranno il mondo intero un domani… altro che l’Alfa Romeo o l’Electrolux…
Sono più i congressisti e gli enti coinvolti che non i posti di lavoro “creati”, economia assistita di stampo sovietico, roba tanto fantozziana quanto strombazzata,
sarebbe bello sapere quanto è costato -in soldi pubblici- “creare professionalmente ed avviare al lavoro” due lavapiatti e 3 muratori.
Aspettiamo solo la creazione delle tessere per il pane, un limone e due cipolle al mese.