Il “No Varesina bis” fa il pieno di firme ad Uboldo
Nella discussione si è affrontato il tema delle grandi opere in Lombardia, argomento molto dibattuto sui mass media a causa delle numerose inchieste giudiziarie su di esse avviate.
Sono stati sottolineati gli intrecci fra concessioni autostradali, consigli di amministrazione, banche e politica.
“Si è parlato – continuano gli organizzatori – di Pedemontana e dei suoi effetti disastrosi sull’ambiente, sotto gli occhi di tutti per la parte già realizzata. Si è analizzato il tortuoso percorso della Varesina bis con le sue numerose rotonde, sottolineando la sua inutilità in termini di risparmio di traffico e i suoi effetti distruttivi sulle ultime zone verdi rimaste nei nostri territori (in particolare sul Parco del Rugareto di Cislago e sul Parco dei Tre Castagni di Tradate)”.
E ancora: “Più di un intervento ha sottolineato come la Varesina bis violi i vincoli ambientali posti dalla stessa Regione Lombardia; infatti per un lungo tratto essa corre dentro l’area di rispetto (pertanto nulla dovrebbe essere costruito) del fiume Bozzente”.
Grande interesse ha destato la discussione sulla minicava di Uboldo che raccoglie le terre di scavo della Pedemontana ed è motivo di forte preoccupazione nella popolazione locale per i rischi di varia natura che l’attività di movimento terra genera. Gli aderenti alla Lista Uboldo Civica hanno illustrato le analisi delle acque della falda sotto la cava ed hanno sottolineato che i valori di alcune sostanze sono a livelli preoccupanti.
E’ continuata la raccolta di firme per fermare la Varesina bis.
12042015