25 aprile, Sel: “Non c’è spazio per l’ipocrisia di chi si allea ai neofascisti”
SARONNO – Continuano le prese di posizione sulle cerimonie del 25 aprile: dopo l’Anpi, l’Amministrazione comunale e Tu@Saronno anche Sel ha inviato una nota per chiarire la propria posizione.
Ecco il testo integrale
“Il 25 Aprile del 19945, settant’anni fa il nostro paese veniva liberato dalle feroci appendici di una dittatura durata vent’anni.
Una dittatura fascista che insieme al nazismo aveva causato una devastante guerra mondiale e insieme a questa seminato odio, violenza e sofferenza, persecuzioni razziali, cancellato di ogni libertà.
L’impegno e il sostegno popolare nella guerra di liberazione partigiana da parte del popolo italiano, ridiedero al nostro paese la dignità persa e insieme a questa la libertà.
Bella Storia la Liberazione. Bella Festa il 25 aprile.
Una storia che ci ha donato una delle più belle Costituzioni del mondo e ha permesso lo sviluppo della democrazia e dei diritti nel nostro Paese.
Una storia che continua oggi nella lotta per i diritti di tutte e tutti, per una società più giusta, aperta ed inclusiva. Una società “delle libertà” e “delle solidarietà” attive tra tutti i colori del mondo.
Per questo il 25 Aprile non è e non può essere solo un ricorrenza ma un giorno di impegno per la libertà e la giustizia sociale, per questo in questo giorno non è accettabile l’ipocrisia o la presenza di chi poi si fa alleato dei neo fascisti o sostenitore delle peggiori xenofobie, del nuovo razzismo e di ogni discriminazione.
Per questo diciamo che è inutile cercare di imbalsamare il 25 Aprile con una “palandrana” di retorica, tornerà sempre fuori il suo spirito libero, il suo significato più vero.
Per questo crediamo che non serva strumentalizzare le piazze per altri fini, riproporre logiche intolleranti o divisive.
Il 25 Aprile è festa di popolo, unito al di là delle singole vicende per rinnovare la promessa di una democrazia sempre più compiuta.
Bella Storia la Liberazione. Bella Festa il 25 aprile.
Una storia che chiede ancora la costruzione di un’Europa come spazio di cooperazione tra i popoli e non come recinto governato dall’economia.
Una storia che chiede ancora, non maggiore autoritarismo ma la piena applicazione della nostra Costituzione, una storia che non vuole apprendisti stregoni del potere ma un popolo partecipe.
Una storia costruita da una generazione che mise a disposizione se stessa per il futuro e chiede a noi di provarci ancora.
Tutti insieme, in piazza sotto le bandiere dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
(foto archivio)
19042015