Il Comitato No 30 all’ora boccia la “nuova” via Doberdò
“Partiamo dai tempi che furono: via Doberdò, piccola viuzza adiacente a via Filippo Reina e via Don Monza, è da sempre per necessità a senso unico. Si tratta di una via molto stretta dove il passaggio di una autovettura fa si che occupi quasi l’intera larghezza della strada – rimarca Matteo Romanò – Partiamo dal ragionamento che si trova già in Zona 30, e che per dimensioni non concede certamente sgasate alla Fast & furious anche per la presenza di dossi. Ci sono già due dossi, credo che il recente provvedimento di abbassare il limite a 15 all’ora sia pressoché inutile, non tanto dal punto di vista della velocità, già ridotta a passo d’uomo dalla difficoltà di percorrenza della via, ma dal punto di vista dell’idea che sta alla base di tutto ciò”.
Prosegue Romanò
Via Doberdò si trova nella situazione attuale, cioè un elevato passaggio di autovetture per una alquanto discutibile decisione di renderla l’unica arteria in graìdo di fare arrivare dalle vie limitrofe le auto in via Filippo Reina. La scelta di mettere via Don Monza solo a “scendere”, ha costretto il traffico a ributtarsi in via Doberdò, via che per conformazione dovrebbe essere usata solo dai residenti. La bocciatura è totale ma non solo di un limite che potrebbe anchge avere un senso ma di una gestione del traffico, della sicurezza stradale – vedasi i casi di via Varese, del 30 all’ora in vigore quasi ovunque – e viabilistiche con visioni eco-ciclo-maniacali e demagogiche, spesso senza senso.
Non solo via Doberdò ma il quartiere intero necessiterebbe di una revisione della viabilità ma in cinque anno l’hanno cambiata tre o quattro volte e ancora non hanno deciso cosa vogliono fare.
24042015