Sel: “Saronno città europea dello sport, è davvero un successo?”
A Saronno è stato assegnato il riconoscimento di Città Europea dello Sport 2016, da parte di Aces Europe.
Sembra un grande riconoscimento per la Saronno sportiva, ma è veramente così?
Aces è impegnata in iniziative di promozione dello sport, a livello europeo. E’ una associazione privata, che ha rapporti con il Parlamento Europeo, ma non è espressione dello stesso Parlamento. Tra i suoi obiettivi vi è quello che eleggere ogni anno la Capitale Europea dello Sport, le Città europee dello sport (con più di 25.000 abitanti) e i Comuni europei dello sport (con meno di 25.000 abitanti)”.
Tre sono i criteri dichiarati per assegnare tale riconoscimento “la qualità e la quantità dell’impiantistica presente sul territorio; la capacità di organizzazione di eventi sportivi locali, nazionali ed internazionali; la diffusione del valore dello sport per tutti, intendendo con questo non solo quello agonistico”.
Chi è premiato cosa ottiene?
Nel sito dell’Aces si può leggere: ha un riconoscimento internazionale; mette in rilievo le politiche sportive della città; possibilità di condividere esperienze tra i membri; possibilità di partecipare ai vari congressi e convegni fatti da Aces durante l’anno; avere l’opportunità di partecipare a diverse sovvenzioni UE con altre città.
In caso di vincita il Comune cosa deve fare?
Il pagamento della contributo di iscrizione; pianificare una visita alla città del comitato di valutazione, a carico del Comune ospitante; se il comune ottiene il punteggio da assegnare riceve il riconoscimento in una cerimonia al Parlamento Europeo, con i costi della delegazione a carico del Comune; progettare un calendario sportivo con attività che promuove la salute, il benessere e l’integrazione; sviluppo di almeno un Congresso Internazionale o Concorso Internazionale Sport.
Certo la promozione dello sport è un obiettivo condivisibile, da supportare, ma informazioni più precise raccolte fanno emergere diverse perplessità.
Anzitutto ACES è una associazione privata, anche se collabora con il Parlamento Europeo, quindi nessun ruolo istituzionale e, quindi, nessun riconoscimento istituzionale per questo “titolo”. Sul sito della Aces Europe non vi è traccia di statuto, di bilanci, dell’atto costitutivo.
Il Presidente Gian Francesco Lupattelli ed anche di Mps Italia, Associazione che si occupa di attività sportiva, vicino a Forza Italia. Certo nulla di male in sé, ma fa capire il perché delle dichiarazioni fatte dalla Parlamentare Europea di FI Comi nel rivendicare il proprio ruolo in questo riconoscimento ricevuto da Saronno.
Adesso che è arrivato questo riconoscimento bisogna fare i conti su almeno due punti: quanto viene previsto in bilancio per una iniziativa di questo tipo, la situazione delle strutture sportive interessate agli eventi che dovranno essere programmati.
Sappiamo che alcuni dirigenti di società sportive si chiedono di quanto denaro potrebbero disporre. Una prima osserevazione: non risulta che questo riconoscimento comporti automaticamente un contributo in denaro a favore della città o delle società sportive e dei loro progetti.
Non ci sono particolari notizie in tal senso, ma cercando su Internet si è potuto avere un esempio di un bilancio: per Cremona (71 mila abitanti) nel 2013 vi è stato un costo di 174 mila euro, di cui 25 mila giunti da finanziamenti europei, 37.400 da sponsor pubblici e privati ed il resto con fondi del Comune (più di 110 mila euro).
Speriamo che a Saronno siano stati fatti i conti in modo opportuno, se come è avvenuto nell’esempio citato l’impegno più grosso sarà carico del Comune.
Certo può essere una scommessa da accettare per il rilancio dell’attività sportiva in città, ma occorre farlo nelle condizioni migliori e soprattutto non nascondendo niente!
Questo vuol dire anche avere le strutture necessarie per realizzare gli obiettivi posti.
A Saronno non mancano strutture sportive adeguate (come la Piscina e il Paladozio), altre come il Campo sportivo no. Da tempo è emersa l’esigenza di interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione per questa struttura: sono comunque necessari al di là di questa scadenza del 2016.
La pista di Atletica ormai non è utilizzabile per competizioni a livello regionale/nazionale: l’elasticità è molto bassa, ed il rischio di infortuni per gli atleti è notevole.
Ne è un esempio il fatto che Lorenzo Perini (più volte campione italiano giovanile e detentore di record nei 110 m. ad ostacoli) per questo motivo deve allenarsi fuori Saronno.
Un programma sportivo non può far meno di un campo sportivo adeguato!
Si arriverà in tempo per le scadenze del 2016? La nuova Amministrazione dovrà decidere su questo da subito e soprattutto dovrà di fronte ad un prevedibile riduzione delle risorse se questa sarà una delle priorità e quanto assegnarli del budget comunale…
O vogliamo fare la fine di Cremona ?
11052015