Studenti lanciano mozziconi, mamma scrive ai genitori
Ecco il testo della missiva pubblicata sulla pagina Facebook “Sei di Saronno se…”
Cari genitori Vi chiedo un favore da genitore a genitore.
Oggi, quando i Vostri figli torneranno a casa chiedete loro se facevano parte dei due “spiritosoni” che dal bagno del terzo piano lanciavano cicche sulle macchine in sosta ed i passanti.
Chiedete loro se una volta vista la mia reazione si sono scusati o se hanno preferito continuare a lanciare ridendomi in faccia.
Chiedete loro se la situazione sarebbe parsa loro altrettanto divertente se anziché colpire l’autovettura o il marciapiede avessero colpito in pieno viso o magari ad un occhio mia figlia di 8 mesi che ero in procinto di far scendere dalla vettura.
Chiedete loro se sarebbero stati in grado di sopportare le sue urla di dolore e le mie di disperazione. Se sarebbero stati in grado di sopportare il sangue sulla vettura e sul marciapiede e di vedermi ricoperta di sangue correre verso l’ospedale.
Chiedete loro se sarebbero stati in grado di sopportare l’idea che nonostante un lungo e doloroso intervento mia figlia non avesse mai più potuto vedere.
Oggi siamo stati tutti molto fortunati perché non è successo niente. Io mi reputo molto fortunata perché mi sono solo spaventata e arrabbiata.
Dite ai vostri figli che non è necessario che confessino di essere stati loro rischiando di farsi sospendere e magari perdere l’anno o rischiando di vedere la delusione nei vostri occhi e sentire il vostro cuore spezzarsi per il dispiacere, non è necessario che facciano a me ed a mia figlia le loro scuse.
Quello che vorrei è che decidessero oggi, adesso, che tipo di persone vogliono essere. Se vogliono essere persone che si comportano bene e a volte sbagliano e per questo si scusano e cercano di non ripetere più l’errore fatto o errori simili o se vogliono essere persone che fanno stupidate senza interrogarsi sulle conseguenze e anche quando si rendono conto che sono azioni sbagliate continuano a compierle.
Da ultimo chiedo ai vostri figli di essere coraggiosi. “Se vedete che qualcuno fa qualcosa che è opportuno non fare diteglielo, aiutatelo a rendersi conto, aiutatelo a essere migliore o almeno dategli la possibilità di scegliere se esserlo o meno”.
Grazie per l’attenzione.
(ringrazio il Preside ed i due carabinieri che hanno risposto alla mia chiamata per il supporto e l’aiuto dimostrato a me e alla mia piccola)