Attac: “L’azione legale del “caso Saronno” potrebbe mettere in guardia tutti i leghisti”
“Le associazioni ricorrenti, ASGI e NAGA hanno riferito che ieri alla prima udienza i leghisti saronnesi si sono difesi affermando che l’indicazione dei richiedenti asilo come clandestini e le altre parti del manifesto incriminate sono i contenuti di una campagna nazionale del partito. Per questo motivo il giudice, nell’aggiornare l’udienza, ha chiesto che a rispondere compaiano anche i vertici nazionali della Lega Nord, che di quella campagna sono, per così dire, gli ideatori. Fin qui la notizia, che accogliamo con grande soddisfazione.
Perché questo processo, comunque si andrà a concludere, conferma che un’intera campagna e ancor di più il discorso politico che si vuole far passare tra i cittadini, che definisce “clandestini” i richiedenti asilo, persone in fuga da guerre e persecuzioni presenti sul territorio nazionale con un regolare permesso di soggiorno, è per lo meno un atto di grave disinformazione.
Ancora più grave se la fa un partito di governo nei confronti dei propri concittadini.
Se poi la sentenza riconoscerà la discriminazione nelle parole usate dai leghisti, il risultato sarà la creazione di un importantissimo precedente, per cui in ogni comune d’Italia in cui dovesse comparire un contenuto del genere (richiedenti asilo = clandestini), un cittadino sarebbe autorizzato a denunciare tutto questo alla magistratura, con buone possibilità di avere ragione.Il tutto porterebbe a mettere in guardia i leghisti e, in generale, quelli che la pensano come loro, dal produrre messaggi pubblici di questo genere, e quindi i cittadini potrebbero evitare la vergognosa situazione già verificatasi a Saronno, con la città tappezzata da manifesti del genere. Alla Lega Nord del sindaco Fagioli, infine, resterebbe il demerito di aver trascinato, con il proprio comportamento, i vertici del partito davanti a un giudice ed aver causato un fattore di limitazione alle dichiarazioni da rilasciare nel “dibattito” sulle migrazioni per gli esponenti delle destre. Anche per questi motivi sarebbe stato meglio che tutti i soggetti in causa, dalla proprietà all’amministrazione, avessero da subito ovviato ai cavilli urbanistici e realizzato l‘accoglienza cui per legge hanno diritto i richiedenti asilo nel nostro Paese, compresi i 32 previsti a Saronno. Accoglienza che continuiamo a chiedere al Prefetto di attuare, con ogni mezzo necessario.
02122016