Ospedale Saronno, parla il figlio di una delle vittime:”Come fosse morto due volte”
SARONNO –“E’ come se mio papà fosse morto due volte”. Lo ha detto il saronnese Nunziato Isgrò davanti alle telecamere di “Lombardia nera” in onda l’altra sera su Antenna 3.
La mattina del 30 aprile 2012 Antonino era caduto in casa, la badante era accorsa per aiutarlo, assieme ai figli. Abitano vicino all’ospedale di Saronno e lo hanno subito portato lì, si era fratturato il femore. Il ricovero in accettazione alle 9.45, alle 11.40 era morto. E’ uno dei casi dei sospetti decessi in corsia che vengono imputati a Leonardo Cazzaniga, il medico del pronto soccorso arrestato lo scorso 29 novembre dai carabinieri. Che gli contestano l’omicidio di Antonino, 93 anni, e di altre tre pazienti. La famiglia Isgrò è fra quelle che la mattina presto del 29 novembre era stata convocata al comando carabinieri di via Manzoni, per avere notizia, prima che trapelasse sui giornali, dell’operazione in corso da parte delle forze dell’ordine e dei forti sospetti che il decesso di Antonino non fosse avvenuto per cause naturali. Nunziato è ancora sotto choc e lo ha ribadito anche ad Antenna 3,”ci si fida dei medici e dell’ospedale, non sospettavano nulla”.
Attualmente in carcere, proprio nei giorni scorsi Cazzaniga (foto in giubba rossa) ha rinunciato al ricorso al Tribunale del riesame per tornare in libertà.
24122016