Saronno fuori dall’area metropolitana, Indelicato: “Piazza Libertà salva dalle palme del Duomo”
Inizia così l’intervento di Alfonso Indelicato, consigliere comunale saronnese di Fratelli d’Italia, sul tema del momento: le palme che sono “comparse” ad “abbellire” piazza Duomo a Milano.
Ma non si creda che, se il centro città gode di queste meraviglie, le perIferie milanesi siano allo sbando. Al contrario, il principio di autorità vi è tutt’altro che latitante. Infatti vi governa il combinato disposto costituito dai centri sociali (le menti dirigenti) gli extracomunitari clandestini (la manovalanza che sfonda e che occupa le case) e i rom (la delinquenza comune che opera a latere come certi funghetti crescono sul legno marcio). Un esempio fra i tanti: sei un anziano che abita a Lambrate e vuoi goderti il sole seduto su una panchina? Paghi il tuo obolo al rom e ti siedi. Mica come ai tornelli della metro dove chi vuole passa senza pagare. Da pochi giorni in qua sono cambiate le regole per entrare nella Ztl, la Zona a traffico limitato milanese. Ad esempio chi risiede in in Montenapo potrà godere (si fa per dire) di 40 accessi gratis all’anno. Purtroppo, essendo l’anno fatto ancora di trecentosessantacinque giorni, ne restano fuori trecentoventi nei quali chi abita all’interno di quest’area dovrà pagare per poter entrare in casa sua.
Ma è pur vero che costoro non ne saranno scontenti: essendo ricchi abitanti del centro, alle ultime comunali hanno votato per la Sinistra, così saranno ben felici di contribuire alla causa. Quale poi essa sia o sia diventata, non è ben dato sapere e comunque è questione secondaria.
Sempre parlando dei quartieri alti, e’ stato approvato un nuovo progetto viabilistico che prevede intorno al castello una fascia protetta ricoperta di una sostanza chiamata calcestre, alla quale potranno accedere soltanto pedoni e ciclisti. Nascerà così un paesaggio surreale degno di un quadro di Dalì, in cui un merlato castello trecentesco emerge da un grande anello di un bianco abbacinante sul quale corrono senza fine i ciclisti, disegnando milioni e mlioni di peripli: un monumento alla solitudine umana, all’ossessione ecologista e alla nevrosi compulsiva dei salutisti. Intanto che tutto ciò succede, il sindaco vieta l’uso della palazzina Liberty per commemorare gli infoibati, ed ora senza ira e passione ne spiegherò il perché. La psicologia di chi cambia casacca (è vero, potevo usare un termine solo invece di una perifrasi) è tanto semplice quanto faticosa: egli deve dimostrare ai suoi nuovi compagni di militanza di non essere più l’uomo di prima, che insomma si possono fidare di lui. Solo che deve dimostrarlo quotidianamente e in pubblico, altrimenti si potrebbe avere il dubbio che egli coltivi ancora delle nostalgie. Per fare un esempio: se Maiorino canta l’Internazionale sotto la doccia una mattina sì e l’altra no, Sala dovrà assolutamente cantarla tutte le mattine – nonché a squarciagola, per farsi sentire dai vicini di casa – altrimenti i suoi nuovi sodali dubiterebbero di lui. Ed ecco, da ciò, la proibizione di utilizzare la Palazzina, ecco i palmizi magrebini in piazza Duomo, ecco l’ingresso a pagamento in casa propria, ecco l’anello di Nettuno con gli ossessi sulle due ruote.Pensare che qualcuno voleva che la nostra Saronno entrasse nell’Area metropolitana, quale propaggine settentrionale di Baranzate. No, lasciamo che Milano, come sempre nella nostra storia, sia il termometro delle febbri e delle convulsioni della Patria. E teniamoci le polemiche sulla nostra Ztl come scherzosi bisticci fra fidanzati.
17022017