Uboldo civica: “Sindaco, c’è un limite anche all’inquinamento!”
UBOLDO – “Uboldo civica ritiene indispensabile considerare un limite oltre il quale una comunità non possa essere esposta ai possibili rischi di inquinamento. Sono sin troppi i progetti dannosi per l’ambiente autorizzati o che hanno visto l’assenso da parte dell’Amministrazione Guzzetti a Uboldo: lo svincolo A9, le terre di Pedemontana, centri commerciali di media e grande distribuzione ed ora anche la possibilità di un impianto per il trattamento di terre contaminate da idrocarburi ed inerti pericolosi. La nostra comunità sta già pagando troppo in termini ambientali!” Inizia così un comunicato della lista civica di opposizione su questa tematica.
Un impianto del genere, il quale comporterebbe una aumento del traffico sulla via Iv novembre all’interno di un sistema viabilistico con alta densità di traffico, con il rischio di inquinamento dovuto al tipo di lavorazione e in una zona già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale, non dovrebbe essere autorizzato. Tanto per cominciare risulta davvero curioso il metro di giudizio che l’Amministrazione Guzzetti ha rispetto alla presenza di mezzi pesanti sul territorio, laddove per l’area ex Lazzaroni i camion della logistica erano “il problema”, mentre in questo caso, con un numero maggiore di mezzi, con il trasporto di materiali inquinanti che attraversano il paese, il problema sembra non esistere.
Anche la dichiarazione pilatesca dell’assessore Pizzi, il quale sostiene che il Comune non potrebbe fare nulla rispetto all’autorizzazione, caricando dell’intera responsabilità di merito e di giudizio i soli enti superiori (Provincia e Regione), non è certamente di buon auspicio. Questo approccio, già utilizzato dall’assessore per altre analoghe situazioni è inaccettabile. Queste sono situazioni in cui il Comune deve necessariamente farsi parte attiva per scongiurare ogni possibile carenza nelle prescrizioni e tutti i rischi di inquinamento ambientale che queste attività comportano, a tutela della comunità e del territorio. Entrando invece nel dettaglio del progetto, la proposta di autorizzazione all’insediamento dell’impianto di lavaggio dei rifiuti pericolosi è a nostro giudizio carente sotto diversi aspetti, rispetto ai quali Uboldo civica ha formulato chiarimenti e richieste attraverso le osservazioni protocollate nei giorni scorsi e delle quali attenderemo riscontri. Gli aspetti più critici in maniera sintetica riguardano, oltre a quelli già descritti, la difficoltà a verificare eventuali focolai inquinanti, in quanto non è prevista una rete di piezometri (punti di controllo) rispetto alla falda acquifera. Difficoltà aggravata dal fatto che l’ubicazione dell’impianto si troverebbe laddove già la prima falda risulta compromessa per l’inquinamento ancora attivo della ex discarica di Gerenzano, ciò, inevitabilmente, renderebbe difficile una distinzione degli inquinanti, delle cause e delle responsabilità.
Appaiono, inoltre, non ben definiti i confini dell’attività per cui è richiesta l’autorizzazione, andrebbe chiarito con maggior precisione ciò che potrà essere trattato nell’impianto e quali inquinanti dovranno essere esclusi.
A nostro giudizio, altre carenze riguarderebbero l’organizzazione del ciclo produttivo e i limiti dell’impianto, la ricerca di alcuni agenti inquinanti nelle analisi di controllo, oltre che l’esistenza di problematiche legate alla viabilità in ingresso e in uscita dal sito.Sono molte quindi le ragioni per cui l’autorizzazione all’impianto andrebbe negata. Auspichiamo una maggiore attenzione ed incisività da parte dell’assessorato all’Ambiente e dell’Amministrazione, poiché prima di tutto, devono venire la tutela della comunità e dell’ambiente.
29042017
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Guzzettino il cementificatore.