Trenta ore di attesa in pronto soccorso: l’odissea di un’88enne
E’ lo sfogo di una solarese che è rimasta da mercoledì mattina fino alle metà pomeriggio di giovedì al pronto soccorso dell’ospedale di piazzale Borella per assistere la suocera un’88enne. L’anziana era caduta in casa e visto che lamentava diversi dolori aveva deciso di ricorrere alle cure del pronto soccorso. “Nella giornata di mercoledì abbiamo fatto tutti controlli e analisi del caso – continua la nuora – dalle lastre alle trasfusioni con lunghe attese ma “giustificate” sia dagli interventi sanitari sia dalla presenza di altre urgenze in pronto soccorso”. Nel tardo pomeriggio di mercoledì la decisione di ricoverarla “appena c’è un letto libero in medicina”. In realtà è così iniziata una lunga attesa. “Siamo state accompagnate in astanteria: purtroppo a causa delle conseguenze della caduta faticava a stare sulla barella. E’ stata davvero una lunghissima notte”. Al mattino dopo la speranza di essere ormai alla fine del tunnel: “In realtà non ci è stata data nessun informazione: abbiamo atteso ogni tanto chiedendo al personale che si continuava a dirci che erano in attesa del letto libero”.
A far decidere alla donna di raccontare l’accaduto anche quanto condiviso con gli altri pazienti: “Ad accomunarli era la stanchezza, l’amarezza di fronte alle lunghe ore d’attesa senza poter tornare a casa per non perdere la “priorità” per il ricovero”. Alla fine nel primo pomeriggio finalmente l’arrivo in reparto: “Il personale è stato disponibile ma evidentemente servono altre soluzioni ed interventi”. Dal nosocomio spiegano che l’anziana è stata sottoposta a tutti gli accertamenti e gli esami del caso e che appena il letto in reparto è stato disponibile è stata ricoverata.
(foto archivio)
20052017