Profughi a Lazzate, Andrea Monti tuona: “Roma non ci fa paura”
È notizia di ieri il possibile invio di alcuni profughi richiedenti asilo a Lazzate. Non si conosce ancora il numero esatto e nemmeno la data dell’arrivo, ma il luogo sarebbero alcuni appartamenti in pieno centro paese, in un cortile di via Volta. Ieri il comune ha attaccato con forza la prefettura, ora l’assessore alla Sicurezza Andrea Monti rincara la dose.
LA COMUNICAZIONE «Nell’omertà e nel silenzio più totale dei protagonisti (prefettura e D&G Research che gestisce l’accoglienza, ndr) , nessuno dei quali ha pensato bene di informare il nostro sindaco, siamo comunque riusciti a far fallire il primo obiettivo del piano: l’effetto sorpresa. Il dove e il quando arriveranno non lasciano poi dubbi: questo è un vero e proprio attacco a Lazzate e a ciò che rappresenta. Una provocazione. I presunti profughi, con tutta probabilità, arriveranno nel cuore del Borgo di Lazzate e proprio nei giorni della nostra festa patronale, la sentitissima Vacanze nel Borgo. Un affronto e una provocazione degni di uno stato sudamericano, e perciò inaccettabile».
LA PROVOCAZIONE «Non nascondiamoci dietro ad un dito: Lazzate è un simbolo di buona amministrazione, un simbolo leghista, un simbolo di resistenza rispetto alle angherie dello stato centrale e alla sua sgangherata macchina burocratica. Un simbolo di resistenza, negli ultimi anni, allo scellerato business dell’accoglienza. Quella con cui stanno giustificando l’invasione africana dell’Italia e in particolar modo della Padania. Noi siamo dei nemici per Roma, da anni. Ne siamo consapevoli, anzi ne andiamo fieri. Era inevitabile che prima o poi Roma avrebbe tentato di reagire e di farcela pagare».
PERCHE’ NO