Tosi e gli altri assessori del distretto “contro la burocrazia che vessa i cittadini con casa pignorata”
SARONNO – E’ Gianangelo Tosi l’assessore ai Servizi sociali a guidare la cordata di delegati del distretto (oltre a Saronno, Caronno, Cislago, Gerenzano, Origgio e Uboldo) che è scesa in campo per affrontare il problema dei cittadini colpiti da pignoramento immobiliare sulla casa di residenza che vengono allontanati dalla propria casa ma, restando proprietari fino alla vendita, sono impossibilitati ad accedere ad una casa popolare.
“Ora – chiarisce Tosi – a prescindere che questa norma è a mio parere incostituzionale perché viola il diritto di proprietà costituzionalmente garantito dall’art. 42 della Carta Costituzionale, giacché fintanto che l’immobile pignorato non venga venduto all’asta (e spesso ci vogliono anni) lo stesso è di proprietà del debitore che quindi deve avere il diritto di utilizzarlo, il problema nasce dal fatto che, una volta allontanato il proprietario debitore per ordine del giudice, questi non ha diritto ad accedere all’assegnazione delle case popolari perché ancora legalmente proprietario della casa pignorata dalla quale è stato allontanato”.
Così con i colleghi assessori ha segnalato la situazione al Presidente del Tribunale di Busto chiedendogli di non applicare sistematicamente la norma che “altrimenti, crea una schiera di potenziali senzatetto ai quali i Servizi Sociali non possono dare aiuto per questa incongruenza tra le leggi dello Stato”.
Un’autentica doccia fredda la risposta: “E’ stata di diniego perché a detta del Presidente del Tribunale sarebbe preminente l’interesse di tutelare i diritti dei creditori (cosa che non trova riscontro in alcuna norma costituzionale) favorendo un’ipotetica più rapida vendita all’asta degli immobili altrimenti poco appetibili se ancora occupati, sottolineando che, comunque, gli ordini di liberazione vengono impartiti a distanza di circa due anni dall’instaurazione delle procedure esecutive, lasso di tempo che a detta del Presidente, sarebbe più che sufficiente a consentire al debitore proprietario di reperire altre soluzioni abitative. Non comprendo, però quali soluzioni alternative potrebbero trovare persone che se non sono più state in grado di pagare il mutuo, evidentemente non sono in grado nemmeno di pagare affitti di mercato e, per quanto spiegato poc’anzi, non posso accedere all’edilizia residenziale popolare”.
Tosi spera che della vicenda si continui a parlare: “Forse sarebbe opportuno che la questione venisse sottoposta alla Corte Costituzionale ma, ovviamente, chi ne ha interesse, cioè i proprietari debitori pignorati, non hanno i mezzi economici per affrontare un procedimento del genere, dai costi rilevanti.
Non posso che augurarmi che altri assessorati alle Politiche Sociali, non solo del nostro territorio ma di tutta Italia si sensibilizzino sulla questione e ne nasca un movimento d’opinione che porti alla modifica della norma. Basterebbe tornare alla formulazione precedente“.
07012018
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Commenti
Chiudiamo il tribunale di Busto Arsizio!
ma chi c’è al governo (e c’è stato a lungo nel passato)??? Pippicalzelunghe o Topolino???