Tu@Saronno: “Ecco tutti i problemi dell’ospedale”
SARONNO – “L’ospedale di Saronno soffre di tutti i problemi di cui soffrono la sanità nazionale e lombarda. Tra questi, in generale, gli scarsi investimenti nella sanità rispetto a quanto fanno altri paesi europei, l’insufficiente offerta in Italia e Lombardia di medici specializzati, la disaffezione verso le specializzazioni di pronto soccorso e anestesia, la fuga di specialisti e loro equipe mediche verso ospedali e cliniche private, e la difficoltà a trovarne di nuovi” lo dice in un comunicato la lista civica Tu@Saronno, che pubblichiamo integralmente.
Problemi – “Per quanto concerne la difficoltà a reclutare nuovi medici specialisti e la problematica dei team medici che lasciano le strutture pubbliche per quelle private, chi si occupa di politica a livello nazionale e regionale deve intervenire con scelte che tutelino l’interesse pubblico. Perché non dotare le Università dei fondi necessari per sostenere la specializzazione ospedaliera dei medici neo-laureati? Analogamente a quanto avviene in determinati settori professionali privati, perché non introdurre politiche che scoraggino gli specialisti a lasciare le strutture pubbliche, nonché vincoli in sede di assunzione dei neo-specialisti? E’ contro l’interesse pubblico che con i soldi di tutti vengano sviluppati sia i percorsi di istruzione scolastica e universitaria, che la specializzazione medica, perché poi gli specialisti formati nella sanità pubblica la lascino per una carriera nel privato, obbligando così gli ospedali pubblici a iniziare un nuovo lungo e costoso processo di ricerca e formazione.
La politica nazionale da sempre ritiene evidentemente che la sanità meriti meno attenzione di altri temi che pagano di più dal punto di vista elettorale. Regione Lombardia ha a sua volta deciso da anni di favorire la crescita del privato, a scapito del pubblico. Con riferimento alle problematiche specifiche del nostro ospedale, una delle prime è il pronto soccorso, che inutile dirlo è un presidio costoso ma fondamentale, e che per questo è appannaggio della sola sanità pubblica. Non ci sono medici specializzati in pronto soccorso in misura sufficiente, per cui ai medici di altri reparti è richiesto di partecipare ai turni del pronto soccorso. Questa dipendenza rende poco attrattivi anche tutti gli altri reparti per i nuovi medici che l’ospedale di Saronno ricerca.
Anestesisti: mancano anestesisti. Le sale operatorie devono “condividere” questi specialisti con altri ospedali, per cui vengono ritardate le operazioni, ed in generale, l’organizzazione sanitaria ne risente pesantemente. Immagine. Il caso Cazzaniga ha danneggiato moltissimo l’immagine dell’ospedale di Saronno. Occorre pertanto che la direzione sanitaria investa in una politica di rebranding e promozione dell’immagine dell’Ospedale in tutto il territorio, anche tramite media ed eventi pubblici.
Investimenti: il precedente direttore generale Brazzoli ha affermato in un paio di incontri pubblici che sono stati stanziati da anni circa 6 milioni di euro da destinare alla ristrutturazione del settimo piano, dotandolo di sale operatorie ben attrezzate e moderne. Nulla di tutto questo è sinora avvenuto; non ci sono stati investimenti e molti macchinari sono invece obsoleti o addirittura non funzionanti.
L’attuale accorpamento territoriale provinciale Asst della Valle Olona dei presidi ospedalieri di Busto Arsizio, Saronno, Gallarate, Somma Lombardo e altri minori, è illogico. Analogamente a quanto avviene per l’acqua, dove si deve guardare al territorio e non ai confini amministrativi, anziché la logica del territorio della provincia, andrebbe utilizzata quella dell’accorpamento trans provinciale che rappresenta il bacino reale del nostro ospedale (Varese, Como, Monza Brianza, Milano). L’ospedale di Garbagnate Milanese è molto più vicino di quelli di Busto o Gallarate, e Saronno potrebbe essere accorpato a questo.
Opportunità – Il nostro ospedale ha delle indubbie eccellenze, tra le quali oncologia per la cura dei cancri al colon e pancreas, urologia, cardiologia, terapia intensiva, ortopedia e riabilitazione. Queste eccellenze vanno sostenute e pubblicizzate con diverse iniziative, tra cui ad esempio una nuova mostra sulla storia del nostro ospedale per l’organizzazione della quale occorre coinvolgere varie associazioni locali.
Occupazione – La Asst della Valle Olona al 31 dicembre 2017 occupava 4084 dipendenti a tempo indeterminato e personale dirigente. Con gli oltre 900 dipendenti. Il nostro ospedale dal punto di vista occupazionale é l’azienda di maggiori dimensioni nella città (segue il Comune). Considerate tutte queste problematiche, è estremamente positiva la nascita del Comitato per la difesa dell’ospedale di Saronno che, oltre agli altri obiettivi che si prefigge, può collaborare con la direzione ospedaliera per accelerare la ricostruzione di un’immagine positiva dell’ospedale. L’ospedale di Saronno serve diverse cittadine ubicate in un ampio territorio a cavallo di più provincie. Saronno rappresenta solo 39 mila abitanti; il bacino complessivo di utenza dell’ospedale conta invece oltre 150 mila persone. Il Comitato a sostegno del nostro ospedale dovrebbe attivarsi per allargare la partecipazione ai residenti e associazioni di queste città e paesi. E’ auspicabile promuovere un’iniziativa di sostegno da parte di tutte le amministrazioni comunali della zona, indipendentemente dal colore politico della singola amministrazione. Il Comune di Saronno dovrebbe farsi promotore di questa iniziativa presso tutti i Comuni vicini. Un documento di sostegno indirizzato alla Regione Lombardia e firmato da tutti i sindaci darebbe una grande visibilità e supporto alla causa dell’ospedale di Saronno.
07022019