I vigili del fuoco del distaccamento di Saronno all’esercitazione transfrontaliera di soccorso
MACCAGNO – Anche i vigili del fuoco del distaccamento di Saronno hanno partecipato ieri nell’area di Parco Giona, all’esercitazione transfrontaliera di soccorso denominata “Odescalchi 2022”. Concepita dal Comando Truppe Alpine dell’Esercito e pianificata di concerto con l’Esercito Svizzero, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il sistema di Protezione Civile di Regione Lombardia con il prezioso contributo di tutte le componenti che entrano in gioco nel caso si verifichi una situazione emergenziale, ha avuto il fine ultimo di testare le procedure e le capacità necessarie a garantire in ogni situazione una risposta efficace e coordinata.
A partire dal primo pomeriggio, alla presenza del Vice Presidente del Consiglio Regionale di Regione Lombardia, Francesca Attilia Brianza, del Prefetto di Varese, Salvatore Rosario Pasquariello, del Comandante delle Truppe Alpine Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gamba, del Comandante della Divisione Territoriale 3 dell’Esercito svizzero Divisionario Lucas Caduff, e dei rappresentanti delle comunità locali, hanno avuto luogo le fasi finali dell’esercitazione.
In particolare, nei comuni di Luino, Maccagno e Colmegna unità dell’Esercito Italiano, dell’Aeronautica Militare, dell’Esercito Svizzero, della Protezione Civile e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco hanno operato in stretta sinergia nella simulazione estremamente realistica di attività di soccorso e di ripristino della normalità a seguito di eventi calamitosi comportanti rischio idrogeologico e di incendio boschivo.
Nelle due settimane di intense attività addestrative che hanno preceduto la giornata odierna gli uomini e le donne coinvolti hanno avuto modo di simulare situazioni di complessa gravità per testare la funzionalità del sistema di gestione delle emergenze. Particolarmente sfidante è stata la ricerca dell’integrazione delle capacità di Comando e Controllo degli Eserciti dei due Paesi limitrofi, come ha voluto tra l’altro sottolineare il Divisionario Lucas Caduff che ha dichiarato “per la gestione della crisi è fondamentale che i partner delle diverse forze ed enti di intervento si conoscono reciprocamente. Con l’esercizio congiunto effettuato nell’area di Parco Giona a Maccagno abbiamo costruito un ponte che manterrà la sua solidità anche negli anni a venire. Sono lieto di avere la conferma che da questa parte della frontiera abbiamo un partner molto competente col quale lavorare efficacemente.”
L’Esercito Italiano ha schierato complessivamente più di 250 militari provenienti principalmente dalle Truppe Alpine e in particolare dalla Brigata Alpina Taurinense, presente con uomini e donne del 32° Reggimento Genio Guastatori, 2° Reggimento Alpini, Reggimento Logistico e Reparto Comando e Supporti Tattici. Presenti in fase esercitativa anche i Genieri del 2° Reggimento Genio Guastatori della Brigata Alpina Julia che hanno rinforzato il dispositivo con i propri natanti e piloti. A garantire l’efficienza delle telecomunicazioni, fattore di fondamentale importanza laddove si parli di cooperazione, gli specialisti provenienti dal 2° Reggimento Trasmissioni.
I pontieri del 2° Reggimento della Brigata Genio hanno invece assicurato, in sinergia con i colleghi pontonieri svizzeri, la movimentazione di uomini, mezzi e materiali di soccorso via lago, impiegando i propri traghetti realizzati con materiale da ponte galleggiante motorizzato (PGM), in grado di aggirare le interruzioni stradali simulate.
Fondamentale altresì il supporto dell’Aviazione dell’Esercito che mediante gli agili elicotteri UH-205, provenienti dal 34° Distaccamento “Toro”, ha garantito il movimento nella terza dimensione e in particolare l’inserzione delle squadre di soccorso alpino militare (SSAM) e l’evacuazione del personale ferito previsto nello scenario esercitativo. Gli elicotteri “Super Puma” dell’Esercito Svizzero sono invece intervenuti per il trasporto di nuclei avanzati da ricognizione oltre che di motopompe elitrasportabili.
L’Aeronautica Militare ha partecipato con un elicottero HH-139A dell’84° Centro CSAR (Combat Search and Rescue) di Gioia del Colle (uno dei Centri SAR appartenenti al 15° Stormo di Cervia) in attività di ricerca e soccorso aereo con l’obiettivo di consolidare la capacità dell’Aeronautica Militare di pianificare e condurre, sinergicamente alle altre componenti civili e militari nazionali e straniere partecipanti, operazioni di soccorso aereo complesse a seguito di un incidente su terra.
All’esercitazione ha partecipato inoltre il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, che, quale componente fondamentale del servizio nazionale della protezione civile ha assicurato anche in questa occasione, gli interventi di soccorso tecnico indifferibili e urgenti, e di ricerca e salvataggio assumendone il coordinamento tecnico-operativo e il raccordo con le altre componenti e strutture coinvolte. Vari assetti ad elevata specializzazione del Corpo hanno effettuato missioni di monitoraggio del fronte di fiamma dell’incendio boschivo, localizzazione di dispersi, evacuazione di emergenza di personale infortunato e di civili mediante impiego di natanti. E’ stato impiegato anche un elicottero AW139 Drago per le attività. In aggiunta personale specializzato nella gestione delle sostanze pericolose ha coordinato il Posto di Comando Avanzato relativo alla ferrocisterna di GPL di cui è stato supposto il deragliamento sulla ferrovia che collega Luino con la Svizzera. A dare i proprio contributo anche i pompieri del distaccamento di Saronno.
Tutte le operazioni di soccorso sono state costantemente monitorate dal Centro Operativo Misto (COM) di Luino, braccio operativo della Prefettura di Varese, da parte del Viceprefetto Federica Crupi la quale, coadiuvata dall’assistente amministrativo Sig. Paolo Svelto, ha assolto il complesso compito di coordinare tutti i Centri Operativi Comunali (COC) insistenti nell’area interessata. Attività questa che ha visto protagonista in prima persona anche il Prefetto di Varese, Dott. Pasquariello che ha voluto enfatizzare il fatto che “la Provincia di Varese può considerarsi privilegiata per aver visto testare, sul suo territorio, procedure e capacità fondamentali nella gestione delle emergenze. Emergenze che possono derivare per esempio dalla potenziale minaccia degli incendi boschivi, che non riconoscono i confini politici tra Stati. Per operare insieme con efficacia, in caso di emergenza, bisogna dunque esercitarsi, conoscersi e fidarsi gli uni degli altri, e sono proprio questi alcuni degli obiettivi raggiunti nel corso dell’esercitazione Odescalchi”.
Particolarmente soddisfatta del risultato conseguito al termine di queste due settimane addestrative si è detta anche Francesca Attilia Brianza, Vice Presidente del Consiglio Regionale di Regione Lombardia: “Presentarci qui oggi con questa esercitazione, alla sua seconda edizione, è stato estremamente importante e fondamentale per i nostri territori (…) la Odescalchi è un’esercitazione che rafforza la collaborazione tra Stati, tra Regioni, tra Province e che ha lo scopo di mettere in risalto le difficoltà che si possono dover fronteggiare in situazioni di grande emergenza in un territorio peculiare come quello transfrontaliero del Lago Maggiore e come queste stesse difficoltà possano essere superate”.
Apprezzato da tutti i presenti l’elevato livello di integrazione raggiunto da tutte le componenti chiamate in gioco tanto che il Comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gamba, dopo avere ringraziato tutti i partecipanti alle intense attività di risoluzione di una crisi emergenziale, ha voluto sottolineare come “l’esercitazione Odescalchi rappresenti una prova certa e documentata delle capacità, delle procedure e degli effetti che siamo in grado di sviluppare per una corretta gestione dell’ambiente in una situazione emergenziale complessa in territorio transfrontaliero, in cui più unità appartenenti a differenti Paesi, Forze Armate, Corpi e Agenzie collaborano con successo per la salvaguardia dell’incolumità pubblica”.
Al termine di questa seconda edizione della Odescalchi, che segue a sei anni di distanza la prima edizione svoltasi in prossimità di “Monte Olimpino” lungo la linea Ferroviaria Como – Chiasso nel 2016, tutte le componenti impiegate faranno gradualmente rientro nelle rispettive sedi, consapevoli di aver sensibilmente incrementato le proprie capacità di risposta a situazioni emergenziali che sempre più frequentemente colpiscono i nostri territori.
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