Area B di Milano, niente deroga sui diesel: anche i saronnesi restano fuori
MILANO – “Abbiamo chiesto al Comune di Milano, alla luce della crisi energetica e socio-economica e di una comunicazione carente e poco incisiva sul tema, una deroga fino al prossimo mese di marzo al blocco dei diesel euro 5 in Area B. E, in alternativa, che si valuti almeno un allargamento fino a 3.000 km delle fasce chilometriche consentite, a chi aderisce a Move-in”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, il saronnese Raffaele Cattaneo, durante il “Tavolo aria” che si è riunito questa mattina a Palazzo Pirelli alla presenza di enti, istituzioni e associazioni di categoria.
“Ci sembra una richiesta lecita – ha proseguito – a fronte della situazione molto difficile e preoccupante che tutti stiamo vivendo. Ho anche ricordato che gli accordi sottoscritti dalle Regioni del Bacino padano non prevedono limitazioni per i diesel euro 5 se non dopo il 2025. Questo in considerazione del fatto che proprio gli euro 5 sono auto recenti, immatricolate fra il 2011 e il 2017, e non si può certo accusare chi le ha acquistate di aver mancato di sensibilità ambientale”.
Il “no” del Comune di Milano – “Purtroppo – ha detto Cattaneo – l’assessore del Comune di Milano Elena Grandi ha risposto con un no secco e risoluto, ribadendo che l’Amministrazione milanese non è in alcun modo disponibile a derogare”. A conferma dell’esistenza di un problema che riguarda prevalentemente Area B, nelle prime tre settimane di settembre abbiamo avuto mediamente 1000 richieste di adesione al giorno e gli aderenti a Move-in sono passati da 15000 a 37000, di cui il 70% relativa a veicoli limitati in Area B e oltre la metà sono diesel Euro 5. Generando comprensibilmente qualche criticità negli installatori.
Durante il Tavolo è stato anche ricordato che uno dei provider che gestisce Move-In, la “scatola nera” ideata dalla Regione per cercare quanto mento di mitigare i disagi e le penalizzazioni di imprese e cittadini, ha proposto una sorta di “installation day” chiedendo al Comune di Milano uno spazio pubblico per ‘agevolare’ il più possibile chi vuole installare i dispositivi. Ma anche in questo caso dal Comune non è arrivata nessuna risposta.
I diesel euro 4 – Per i diesel euro 4 senza fap che – in ottemperanza delle dalle Direttive Europee, come recepito dalle Regioni del Bacino padano – dal 1 ottobre al 31 marzo, non potranno circolare dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 nei Comuni in fascia 1 e nei Comuni con più di 30.000 abitanti in fascia 2 (Varese, Lecco, Vigevano, Abbiategrasso e San Giuliano Milanese), è stato ricordato che anche in questo caso l’installazione del Move-In darà la possibilità di una deroga chilometrica che per i veicoli privati è pari a 8000 km per i commerciali a 10000 km (km calcolati solo nelle aree oggetto di limitazione).
Tavolo regioni bacino padano studia allargamento soglia – “L’esperienza ha mostrato come le soglie chilometriche indicate sono state largamente sufficienti per le esigenze di mobilità degli aderenti. Comunque, con le Regioni del Bacino padano – ha concluso Cattaneo – stiamo valutando di consentire a chi, per motivate ragioni di natura economica e sociale, ne avesse bisogno di fare richiesta per aumentare la soglia di chilometri percorribili con il Move-In. Una possibilità che prevediamo potrebbe essere attivata dal 1 gennaio del 2023, in modo da perfezionare una modalità tecnica adeguata. Analogamente valuteremo con gli assessori del Bacino Padano anche la possibilità di valutare deroghe, in particolari condizioni, alle limitazioni sull’uso degli impianti a biomassa legnosa”.
La proposta della Lombardia tiene anche conto di come durante il lockdown la riduzione delle emissioni del pm10 sia stata del 14% a fronte di un decremento del traffico del 70%.
Le associazioni di categoria con l’assessore – Durante i lavori del Tavolo numerosi esponenti dei comuni e delle province interessate nonché le associazioni di categoria e del mondo ambientalista. In particolare, le associazioni di categoria hanno espresso grande preoccupazione per l’avvio di ‘Area B’ e per le criticità che le imprese dovranno affrontare nel corso dell’autunno e dell’inverno e dichiarando “pieno appoggio” alle proposte avanzate dall’assessore Cattaneo.
Dati qualità aria – Infine, al Tavolo sono stati illustrati i dati sulla qualità dell’aria e gli impatti derivanti dalle ulteriori limitazioni previste dalla nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria in fase di aggiornamento.
28092022
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Commenti
Questa è la dimostrazione che la giunta comunale milanese vive al di fuori della realtà!
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Viaggi un po’ nelle equivalenti citta europee e poi si renderà conto che non la giunta comunale milanese ad essere fuori dalla realtà
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Fenomeno giramondo, il parcheggio di lampugnano è in area b, Milano e chi la gestisce non può essere paragonata alle metropoli mondiali, dotate di mezzi, noi siamo solo dotati di tante parole a vanvera
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Segnalazione corretta oggi molti tg lo stanno dicendo, dando ulteriori informazioni 14 parcheggi su 26, che servono da interscambio con i mezzi pubblici,più del 50%, sono all’interno dell’area b, qui non è questione di politica, ma di capacità, area b scelta sbagliata nei modi e nei tempi.
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Peccato che nelle città equivalenti hanno il servizio pubblico per supportare la cittadinanza, in estremo oriente già 30 anni fa ogni grattacielo aveva la fermata della metro, la fermata dei mezzi pubblici di superficie e i taxi costavano già allo un decimo che in Italia, basta dire corbellerie
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I milanesi non la pensano così
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Si i milanesi dell’area c.
Gli altri con un reddito inferiore ai 30000 euro annui, che devono sgomitare per sopravvivere votano altri.
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