Saronno sogna una comunità energetica rinnovabile. Dibattito su delibera copia/incolla e poca trasparenza
SARONNO – La delibera di indirizzo è stata approvata mercoledì sera in consiglio comunale con i voti della maggioranza, degli indipendenti, di Obiettivo Saronno e Forza Italia ma i dubbi, le critiche e le perplessità non mancano sul progetto dell’Amministrazione comunale di realizzare una Cer, comunità energetica rinnovabile a Saronno con la collaborazione di Saronno Servizi.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) consentono a imprese, associazioni e comunità locali di condividere energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Per quanto concerne Saronno al momento non è stato presentato nessun progetto concreto: nessun dato, soggetto, tempistica o attività. Come ha spiegato l’assessore al Bilancio Mimmo D’Amato quello portato in consiglio comunale è semplicemente un atto d’indirizzo per partecipare al bando di Regione Lombardia che scade domenica 30 aprile.
“Non stiamo costituendo la Cer oggi – ha precisato l’esponente della Giunta – semplicemente, definito il partenariato con Saronno Servizi che si occuperà delle competenze, rimarchiamo la volontà dell’Amministrazione di realizzare questo progetto. Una volta che ci saranno i criteri del bando e che realizzeremo il progetto definendo i dettagli (dai tempi, alle modalità, dai soggetti coinvolti alle norme) si tornerà in consiglio comunale per l’approvazione”.
Diverse le criticità emerse dal dibattito in consiglio comunale a partire dalla mancanza di informazioni e trasparenza: Gianpietro Guaglianone (FdI), Luca Amadio (Ob Sar) e Raffaele Fagioli (Lega) hanno rimarcato la totale assenza di informazioni fornite ai consiglieri comunali e ai cittadini “con una delibera arrivata all’ultimo minuto e senza nessun elemento concreto”. Proprio il capogruppo del Carroccio ha sottolineato come il documento saronnese sia un copia incolla di una delibera di giunta del comune di Lodi “realizzata senza particolare cura se non sostituire i nomi dei due comuni”. Il capogruppo Pd Francesco Licata ha risposto chiedendo più attenzione: “Al documento hanno lavorato tra le 15 e le 20 persone è quindi irrispettoso nel loro confronto parlare di copia incolla”. Fagioli ha rimarcato la sua critica sottolineando come le colpe non siano di chi ha operativamente realizzato la delibera ma dei tempi stretti imposti da chi ha evidentemente deciso all’ultimo minuto “come già avvenuto con la delibera per la tassa di soggiorno “copiancollata” da quella di Cernusco”
Tempi e coincidenze al centro anche di un botta e risposta tra sindaco Augusto Airoldi e Obiettivo Saronno visto che la civica con il consigliere indipendente Giuseppe Calderazzo ha presentato una mozione a tema Cer proprio poche settimane fa. Se la consigliera viola Cristiana Dho ha evidenziato la comparsa nel tema all’ordine del giorno del consiglio poco dopo la presentazione della mozione, il primo cittadino ha ribattuto come la mozione sia arrivata proprio mentre l’iter si concretizzava in comune.
Sempre Airoldi ha precisato anche le competenze in materia di Saronno Servizi, come fatto anche dal consigliere Simone Galli, ricordando come l’ex municipalizza sia il secondo produttore cittadino (dopo la comunità pastorale) di energia da fotovoltaico mentre il presidente Pierluigi Gilli ha sottolineato come la società in house abbia attivato e gestito da tempo il teleriscaldamento in città.
Guaglianone ha ricordato come l’impegno e la competenza di Saronno Servizi sia una garanzia per il progetto ma non abbastanza per coprire la scarsa trasparenza e condivisione dell’Amministrazione mentre Luca Davide ha posto l’accento su come il Comune stia delegando alla società molti incarichi e aspetti della vita cittadina invitando a fare un consiglio comunale con il presidente del cda Pietro Insinnamo per far il punto della situazione.
Tornando alla Cer il consiglio comunale ha approvato l’atto di indirizzo ma del tema si parlerà ancora a breve. Resta, infatti, da discutere la mozione di Giuseppe Calderazzo e Obiettivo Saronno: malgrado la fine del consiglio oltre l’una con l’approvazione della Tari Licata ha tentato di “liquidare” la mozione nell’ultima seduta “tanto ormai è superata dall’impegno preso dalla città”. Nettamente contrari i firmatari che hanno rimarcato come il testo avesse contenuti ben più ampi.
Licata ha chiesto di sottoporre la possibilità di proseguire al consiglio comunale ma la sua proposta è stata sostenuta solo da Marta Gilli, Augusto Airoldi e Francesca Rufini e così la seduta si è conclusa.
28042023