Ex Isotta, Ob sar: “Assordante silenzio dell’Amministrazione su protocollo da 35 milioni con Ferrovienord anche su Brera e parco ormai scomparso”
SARONNO – “Vogliamo innanzitutto sottolineare come sia quantomeno singolare – per non dire altro – che il 3 aprile sia stata protocollata una nuova proposta di progetto per la riqualificazione dell’area dismessa ex Isotta Fraschini in variante al PGT vigente, a firma di Giuseppe Gorla – Saronno Città dei beni comuni Srl e di Bellavita Ferrovienord SpA prima della revisione del Piano di Governo del Territorio (Pgt) avviata dall’Amministrazione il 9 febbraio scorso e che ha portato alla costituzione di una Commissione consiliare ad hoc il 2 marzo. Ci domandiamo quale sia lo scopo di questa commissione consiliare se la riqualificazione di una delle superfici dismesse più grandi della città prosegue indipendentemente dai lavori della commissione e, in più, richiede l’impiego di risorse economiche pubbliche per la consulenza legale e tecnico urbanistica, con esperti del settore, che l’Amministrazione ha deciso di adottare per validare questo nuovo progetto”
Inizia così la nota di Obiettivo Saronno in merito alla presentazione del progetto in variate al Pgt per la rigenerazione dell’area dismessa ex Isotta Fraschini e i comparti dell’ex deposito ferroviario, ex Bernardino Luini e Saronno sud.
Analizzando la nuova proposta ci domandiamo quale sia l’interesse pubblico per i cittadini saronnesi e per la città di Saronno:
- è scomparso qualsiasi riferimento all’Accademia di Brera, pilastro del precedente progetto che è naufragato, sebbene il sindaco Airoldi abbia continuato a dichiarare che erano in corso interlocuzioni con la presidente Pomodoro ancora interessata allo sviluppo del progetto a Saronno
- non compare alcun riferimento al parco di 60.000 metri quadrati che i Saronnesi aspettano da decenni come previsto dal Pgt vigente
- sono invece ancora presenti i palazzi che costituiscono una barriera tra il centro della città e il quartiere Matteotti
- non c’è una proposta per congiungere il centro storico con la nuova area riqualificata ex Isotta Fraschini.
Una novità di questo progetto sta nell’accordo tra la società di Gorla e la società Ferrovienord SpA: l’area coinvolta non è più soltanto la ex Isotta Fraschini ma ricomprende due aree di competenza di FN (area ex deposito ubicato dietro viale Rimembranze e area Saronno Sud) e alcune aree esterne di trasformazione di competenza di SCBC e di FN.
Alcune di queste aree rientrano nel Protocollo d’intesa che il Comune di Saronno e Ferrovienord hanno siglato a seguito della deliberazione del consiglio comunale del 18 febbraio 2021. Che fine fa questo accordo, con valore complessivo di 35 milioni di euro, che prevede anche opere da realizzare a beneficio della città come la riqualificazione ed implementazione del sistema pedonale e ciclabile di accessibilità alla stazione Saronno centro, la riqualificazione della ex scuola Bernardino Luini – con eventuale cessione da parte di Ferrovienord a favore del Comune di Saronno – e delle aree esterne circostanti l’edificio, l’installazione di barriere fonoassorbenti a protezione dei fabbricati prospicienti i binari tronchi n. 1 e 2, la parziale demolizione dell’ex casello ferroviario di Via Piave al fine di migliorare la viabilità della zona circostante, il passaggio in uso al Comune del sedime dismesso della tratta ferroviaria Saronno/Seregno, la realizzazione lungo la via Don Griffanti di una superficie dotata di aree a verde di connessione con il parco e parcheggi?
Ci domandiamo come il sindaco Airoldi, con la sua giunta, possa avere il coraggio di approvare una delibera dove è scritta l’intenzione di portare questo progetto in consiglio comunale entro luglio 2023. Il problema non è la tempistica, perché immaginiamo che la giunta Airoldi stia lavorando sul tema da mesi nel silenzio assordante anche del consigliere delegato per l’Isotta Fraschini, Andrea Picozzi, che mai ha riferito al consiglio comunale e ai cittadini sull’avanzamento dei lavori, ma il coraggio di proporre al consiglio comunale un progetto dove esiste principalmente l’interesse del privato di realizzare 63.803 mq di edifici residenziali, commerciali e terziario, pari all’92% della superficie disponibile con l’8% adibito all’edilizia convenzionata. E il “bene comune”? Non pervenuto.
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Commenti
E chi ha detto che il parco non ci sarà ?
La nuova linea del Piave
Dov’è Brera? Non era tutto a posto per la sua venuta?
Mi pare che non ci siano più scuse. Anche i più affezionati a questa amministrazione se non sono ciechi capiscono che è una mera operazione immobiliare. Altro che bene comune. Le balle stanno a zero.
Identico contenuto dell’intervento di M5S. Molto interessante questa identità di vedute tra Obiettivo Saronno e 5 Stelle.