Saronno, i saldi non salvano le aperture del giovedì sera. Finito l’effetto post pandemia la movida non decolla
SARONNO – Porte aperte solo nei locali principali in qualche negozio di abbigliamento, scarpe e arredamento, tantissimi vetrine chiuse e spente e poca gente con i sacchetti dello shopping.
Il debutto delle aperture serali dei negozi del giovedì resta difficile per la città degli amaretti. Ieri sera per la prima volta le aperture serali sono partite a luglio in contemporanea con i saldi. Quest’anno gli sconti estivi sono partiti nello stesso giorno in tutt’Italia e novità non il sabato in un giorno infrasettimanale.
Una novità che si è pensato di agganciare alle aperture dei negozi serali solitamente partite l’ultima settimana del mese di giugno spostandole alla prima di luglio. Malgrado il maltempo della mattina la serata ha avuto una temperatura gradevole ma sono poche le attività che hanno deciso di aprire. L’effetto è stato quello di alcuni punti e tratti accesi e illuminati, ad esempio via San Cristoforo che si è distinta per i negozi aperti, ma molto aree, anche di corso Italia ma soprattutto in via San Giuseppe, bui e chiusi.
Per le strade soprattutto famiglie a spasso con il cane, qualche gelato, qualcuno che si gode una bibita nei dehors ma davvero pochi sacchetti che racconto dello shopping. Tiene il Pi Greco capace di catalizzare giovani e gruppi di amici in piazza Libertà. Non decolla nemmeno The Garden l’iniziativa voluta dall’Amministrazione comunale con food truck, birra, panini, tavoli e panche di legno che forse ha patito la contemporaneità con l’inaugurazione con l’amatissima Misinto Bierfest.
Ieri non erano previsti eventi o iniziative di intrattenimento e forse anche questa potrebbe essere la chiave di volta per sostenere le prossime aperture serali dei negozi che dovrebbero tenersi ogni giovedì fino al 3 agosto.
Una situazione ben diversa da quella degli ultimi anni quando, complice il post pandemia, le serate del giovedì sera erano particolarmente vive e animate tanto da far parlare di una vera e propria movida saronnese.
Qualche malumore da parte dei commercianti e dei residenti anche per la nuova organizzazione della raccolta differenziata con l’esposizione delle frazioni da mezzanotte alle 8 senza il passaggio pomeridiano per la raccolta. Qualche sacco della spazzatura è stato esposto ad inizio serata la maggior parte sono arrivati intorno alle 23 quando le attività hanno chiuso o i residenti sono rientrati. Nel corso della serata era presente un’operatrice Amsa Econord che ha provveduto a tenere in ordine la zona pedonale.
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Commenti
I negozianti non aprono e la gente non ha soldi. Di che cosa parliamo? I cittadini dovrebbero uscire per spendere i soldi che non hanno?
Con pochi soldi c’é poco da sperare anche con i saldi.
Perché, ci sono ancora negozi a Saronno?
Finalmente si legge un commento serio che stranamente ha superato la censura
Strano, anche queste non sono le solite aperture serali di tutti gli anni ma delle fantasmagoriche aperture serali organizzate da questa Amministrazione.
L’event era un dj fuori un bar in piazza De Gasperi seminascosto da aiuole per gli aperitivi.Cosa dovrebbe decollare?Gli event cadono nel vuoto così
Troppo triste il centro senza un po’ di musica di sottofondo
Paesello dormitorio che si atteggia da città abitato da persone mediocri
Altro flop dell’amministrazione
Cose giuste il vostro sindaco Airoldi non ne ha ancora mai fatte, a parte l’autoreferenziarsi con frasi fuori da ogni senso: dal Natale sfavillante alla notte bianca senza precedenti.
Sta collezionando un fllop dietro l’altro!
Ma cosa aspettate a mandarlo a casa?Se l’unica attrattiva era quella della birra e salamelle in villa Gianetti, ma c’è chi fa di meglio
https://ilsaronno.it/2023/07/07/aperta-la-prima-botte-con-un-prosit-e-partita-liconica-misinto-bierfest-la-festa-proseguira-fino-al-16-luglio/
Notte bianca: anche qui Ceriano ha fatto meglio!
Negozi aperti la sera: vai a Legnano e li trovi tutti aperti, non solo il solo bar pigreco!
I tempi del covid dove tutti era costretti a stare rinchiusi e andare all’hub vaccinale sono finiti e Saronno con il sindaco “meno peggio di quello che lo precedeva che sembrava il peggio” che oggi si ritrova non può competere neppure con i piccoli medi paesi del circondario!
Ma si dai Airoldi, l’ insicurezza a Saronno è solo percepita, quindi facciamoci un bel giro in bicicletta sulla pista ciclabile fatta sotto i bagolari “salvati” di via Roma, se abbiamo necessità dell’ospedale, Garbagnate è abbastanza vicino, l’ex Isotta è “cosa loro” perché privata, se piove i sottopassi si allagano e anche il comune.
Aiuto! Qui fa acqua da tutte le parti ma speriamo che il consiglio comunale tenga ancora per un pochino, almeno fino a Natale, così le luminarie le si mettono già al mese di ottobre per poi toglierle a Pasqua inoltrata: questa si che è una festa, uno scintillante luminosa Saronno come non è mai stata.
I cittadini e i commercianti ringraziano e attendono il sindaco, l’assessore e il fotografo nei prossimi tuor dei negozi e nelle deserte riunioni di quartiere: questa è partecipazione.
Saronno è morta. I politici sono i veri colpevoli.
Airoldi, come primo cittadino, è il principale responsabile del disastro commerciale che affligge Saronno. E c’è poco da vantarsi per la Notte bianca appena passata, è stata la più brutta che Saronno abbia mai organizzato.
Che dire poi dei negozi aperti il giovedì sera?
Fossero almeno aperti?
Gli unici sono solo I bar e le gelaterie: ma queste certo da sole non possono risollevare un commercio che a Saronno fatica a sopravvivere: per quale ragione?
C’è lo spieghi Airoldi e D’Amato quali sono le ragioni: hanno fatto il tour di negozi dal centro alla periferia per mesi consecutivi e riunioni quartieri praticamente poco partecipate per usare un’eufemismo.
Il fallimento di questa amministrazione è conclamato e sotto gli occhi di tutti i cittadini: solo progetti, ma nessuna realizzazione concreta, solo proclami, ma nessun tangibile risultato.
Se vogliamo elencarli, ma ne basta anche uno solo: ospedale!
Non è finito l’effetto post-pandemia, semplicemente dopo quest’inverno sono finiti i soldi …
Quindi la sintesi di questo sproloquio sembra semplice: i saronnesi che escono ci sono, non comprano perché i negozi sono chiusi. E se non aprono vuol dire che i loro proprietari hanno già guadagnato abbastanza e poco gli importa dei saldi