Antenna, l’analisi di Merlotti dai problemi scaricati sui vicini all’incapacità di fare squadra del Saronnese
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SARONNO – Condividiamo la riflessione di Alessandro Merlotti ex assessore alla Rigenerazione urbana di Saronno in merito alla nuova antenna per la telefonia di Saronno realizzata al confine con Ceriano. Un’interessante analisi con qualche cenno storico e con il ritorno del delicato tema dei rapporti tra Amministrazioni del Saronnese.
Primo Sant’Ambrogio di vacanza, dagli anni dell’università, splendida giornata, splendido “Cielo di Lombardia”, vuoi non fare una bella gita (rigorosamente a piedi) alla frazione “Dal Pozzo”, comune di Ceriano Laghetto (MB)?
Condivide, con il vicino “Villaggio Brollo” (questo diviso tra i comuni di Ceriano Laghetto, Limbiate e Solaro, i primi in provincia di Monza-Brianza, il secondo in provincia di Milano, anzi Città Metropolitana), l’origine “spontanea” dell’edificazione, alcuni autoctoni e tanti immigrati (in massima parte dal Veneto), nel secondo dopoguerra, si costruirono le case in proprio, di sabato pomeriggio, di domenica, nella bella stagione di sera, dopo il turno in fabbrica o nei cantieri. Non è raro trovare case costruite a cavallo dei confini amministrativi, alcune anche su province diverse.
Ritorniamo a “Dal Pozzo”: perché qui? Perché da qualche tempo, a ridosso del territorio cerianese, il comune di Saronno ha autorizzato il posizionamento di una torre metallica poligonale progettata per supportare antenne per telecomunicazioni e telefonia. Il manufatto è già stato collocato vicino al campo di calcio della frazione, vicino anche alle case poste nella parte settentrionale dell’abitato, mancano, al momento, le antenne previste e i relativi collegamenti.
Che dire? Il “Piano di localizzazione ex art. 4 della legge regionale 11 maggio 2001 n. 11”, per l’individuazione delle aree per l’installazione di impianti per le telecomunicazioni, è stato approvato dal Consiglio Comunale di Saronno il 29 settembre 2022 (delibera n. 26, fino a pochi giorni prima ero parte integrante dell’amministrazione): negli allegati grafici alla delibera sono evidenziati gli impianti esistenti e i cosiddetti “siti sensibili” (asili, ospedale, oratori, edifici scolastici, parchi giochi e strutture di accoglienza socio-assistenziali), il censimento di queste “emergenze” è limitato al territorio comunale, nulla si dice delle eventuali “sensibilità” dei territori confinanti.
Bisogna anche dire che la normativa recente in materia prevede più impianti con potenza emissiva (si dirà così?) ridotta, in luogo di impianti concentrati con potenze maggiori…mah…le cose che si imparano la sera prima per raccontarle nella riunione del giorno dopo…
Se si vuole dare una lettura più generale della vicenda, questa volta è Saronno che adotta il detto “Ognun per sé, e Dio per tutti”, scaricando i problemi sui confinanti (in questo caso Ceriano Laghetto). Sempre più difficile parlare tra vicini, e soprattutto costruire un’identità condivisa del Saronnese, territorio suddiviso tra tre distinte province e una Città Metropolitana. Ma, d’altronde, siamo sicuri che la stessa Saronno abbia un’identità ben definita e condivisa tra i suoi residenti e abitanti?
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Commenti
La linea 6 del bus non l’hanno fatta passare da Dal Pozzo. Non vogliono l’antenna ma usano il cellulare agganciandosi alle antenne di Saronno.
Fintantoché ci sarà Dante Cattaneo a Ceriano non ci potrà mai essere collaborazione.
Quindi Merlotti? Lei concorda con i ricorrenti, attualmente soccombenti,che accusano l’amministrazione di Saronno di non rispettare le regole? Scusi ma non si capisce