Brocon: sessanta saronnesi per festeggiare il quarantesimo della casa
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal gruppo che segue la casa saronnese al Brocon in merito alla trasferta di sabato 2 settembre con cui sono stati festeggiati i quarant’anni dall’acquisto della casa-vacanze.
Sabato 2 settembre, ore 6: una cinquantina di amici “diversamente giovani” si ritrova sul piazzale del Palazzetto dello sport “Mons. Ugo Ronchi” in attesa che arrivi il pullman a prenderli. Destinazione: Casa Saronnese monte Agaro, in Trentino. Cosa li accomuna? L’affetto per quella casa che da sempre rappresenta un punto di riferimento per l’educazione e le vacanze di tanti ragazzi dei nostri oratori.
Si apre così una giornata che sarà “semplicemente straordinaria”, cioè straordinaria pur nella sua semplicità.
Ma andiamo con ordine. La Casa Saronnese, che si trova al passo del Brocon, in Valsugana in Trentino, fu acquistata dall’allora coadiutore don Piergiorgio Solbiati nel lontano 1977 e dal 1978 ha ospitato generazioni di ragazzi che hanno vissuto bellissime esperienze comunitarie di vacanza con l’oratorio. L’operato di tanti volontari che si sono avvicendati negli anni, prestando il proprio tempo, il proprio entusiasmo e competenze ha permesso che questa struttura fosse sempre pronta e adeguata all’accoglienza. Acquistata in completo stato di degrado, quello che era “Albergo monte Agaro” si è trasformato in breve tempo in “Casa saronnese monte Agaro”, assumendo una dimensione più comunitaria e direi familiare. Tanti sono infatti i Saronnesi che sono passati da qui e portano nel proprio cuore e nel proprio ricordo i tanti momenti vissuti; momenti condivisi con tanti altri; momenti di crescita insieme; momenti che per molti hanno significato il primo distacco dai genitori, vivendo il diventare grandi con una vacanza da soli, lontano dai genitori ma sentendosi ugualmente a casa. Partita come la casa della Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo, negli ultimi anni è diventata la Casa delle Parrocchie di Saronno, vivendo l’esperienza comunitaria ormai parte della nostra Comunità.
Sono ormai passati quasi 40 anni dal primo turno dei ragazzi dell’oratorio. 40 anni fa è stato gettato il primo seme che negli anni è diventato pianta e ha dato (e sta dando tutt’oggi…) i suoi frutti.
Ecco allora che la giornata di sabato scorso ha voluto radunare tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito alla nascita di questa splendida realtà, facendoli tornare nel luogo dove tanto hanno dato…anche a distanza di parecchi anni (qualcuno era da più di 30 anni che non la vedeva dal vivo).
Si è iniziato con la S. Messa celebrata dall’immancabile don Giorgio (come ormai tutti chiamano don Piergiorgio) nella chiesa principale di Castello Tesino, dove si è ringraziato per questi primi 40 anni, si è pregato per chi non è più tra noi ma che se fosse ancora in vita sarebbe di sicuro qui oggi con noi a vivere questa giornata nella tanto amata Casa saronnese. Si è anche affidato il futuro della casa, per fare in modo che non venga mai meno lo spirito con cui è nata, spirito di accoglienza e di apertura, di educazione e di festa insieme. E’ stata con noi anche la figlia del mitico Celestino, indimenticato e indimenticabile fornitore di generi alimentari fin dai primi anni.
Terminata la Messa, il viaggio è proseguito tra i tornanti che portano alla Casa. Il pranzo in amicizia è stato anticipato da un aperitivo nei verdi prati e nelle pinete che fanno da splendida cornice alla Casa.
Terminato il pranzo, il meteo, fino a quel momento clemente, non ci ha permesso di fare due passi per gustarci gli splendidi panorami dolomitici. Ma la bellezza del momento non è stata intaccata; così, dopo aver visitato la struttura, ci si è recati al vicino passo del Brocon e, dopo l’inevitabile foto di gruppo, in tarda serata si è fatto rientro a casa.
Si è così conclusa quella che davvero è stata per chi l’ha vissuta una giornata “semplicemente straordinaria”, fatta di tanti ricordi, tanti racconti e tanti aneddoti che sono riaffiorati alla mente alla sola vista delle rocce che sostengono i muri. Come ci ha ricordato don Giorgio, non dobbiamo mai far perdere di vitalità a queste rocce, dando loro la vita e l’entusiasmo che solo noi, come pietre vive, possiamo portare a chi incontriamo. Questo è l’augurio e l’impegno che chi cerca di fare del proprio meglio nel portare avanti l’opera iniziata 40 anni fa si è fatto carico di tramandare nel tempo, oggi come allora, “…perché il frutto rimanga…”.
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Commenti
Don Giorgio è stato un tuffo al cuore rivederla e sentirla, anche se è un po’ cambiato riconosco certi atteggiamenti. È stato un grande uomo, amico ed educatore negli anni più felici della mia vita da bambina-ragazza.
GRANDE DON GIORGIO VERA STORIA DELL’ORATORIO DI VIA LEGNANI, UN UOMO DI FAMIGLIA, VICINO AI GIOVANI, GRANDE ESEMPIO DI VITA, PRIMA DI ESSERE SARCEDOTE E’ SEMPRE STATO UN UOMO CHE SAPEVA CONVIVERE CON LE VICISSITUDINI FAMIGLIARI DI TUTTI I PARROCCHIANI. OGGI NON E’ PIU’ COSI’, PURTROPPO NON E’ PIU’ COSI’ !