Appello per riconoscimento al 20 settembre, Indelicato: “E’ solo anticlericalismo”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale indipendente Alfonso Indelicato in merito alla proposta di intitolare una via, una piazza o un parco al 20 settembre.
La proposta di Antonio D’Eramo di intitolare una via, una piazza o un monumento alla Breccia di Porta Pia merita un commento più ampio da quello, breve e scherzoso, che gli ho dedicato.
L’episodio in sé stesso non fu certamente uno dei più gloriosi del Risorgimento. Il governo Lanza approfittò della sconfitta di Napoleone III – che dello Stato della Chiesa era il protettore – ad opera delle truppe di Bismark per compiere il colpo di mano. Beninteso, era una cosa che doveva essere fatta, e bene fece Lanza ad approfittare dell’occasione. Roma doveva essere la capitale d’Italia: ragioni storiche molto più che geografiche lo imponevano, con buona pace di chi impreca a “Roma ladrona”. Ma in sé, ripeto, non fu né politicamente né militarmente un’azione valorosa. Né Pio IX era un usurpatore (come non lo era Francesco II di Borbone): il pontefice regnava da secoli e secoli su territori che avevano cominciato ad unificarsi attorno a quel centro di potere, per lenta forza centripeta, intorno al V secolo, mentre l’impero bizantino andava sgretolandosi. La politica, come la natura, non tollera il vuoto.
Dunque perché dovremmo celebrare un gesto di grande opportunismo politico, nonché una violazione del diritto internazionale, e insieme un’operazione militare di natura pressoché dimostrativa data la sproporzione delle forze?
E qui sta il punto: non conosco D’Eramo e non mi permetto di leggergli nel pensiero, ma penso che un sentimento anticlericale sia alla base di questo come di simili progetti. Quell’anticlericalismo che informò parte del movimento risorgimentale i cui più noti protagonisti erano massoni (fatto che i manuali scolastici si dimenticano di citare). Quell’anticlericalismo che non è mai morto, che fu sconfitto ma non estinto da Mussolini con i Patti Lateranensi, e che rampolla anche oggi da cento sorgenti, palesi o occulte. Basti pensare alla lunga inesplicabile quarantena inflitta alla Chiesa cattolica dal governo in carica quando in altri contesti i freni si erano allentati, oppure all’atteggiamento ottusamente punitivo nei confronti delle scuole parificate, molte delle quali chiuderanno i battenti. Dunque, signor D’Eramo, niente monumento a quel fatterello, a quella faccenduola da sbrigarsi in fretta e mettere nel ripostiglio delle scope. Nel Risorgimento c’è di più e di meglio.
03062020