Fratelli d’Italia: “Tanti politici dal pragmatismo non convincente”
Affermando di andare oltre le contrapposizioni fra destra e sinistra, hanno anche parlato di “amministrazione collegiale della città” e invitato alle “iniziative ragionevoli”, dove la “ragionevolezza”, evidentemente, sarebbe il fattore capace di far superare le posizioni pregiudiziali e favorire la soluzione delle questioni irrisolte. In proposito FdI-An di Saronno propone qualche succinta osservazione.
L’attività politica consta di due livelli: quello dei valori e quello della pratica concreta di chi esercita, in un dato contesto, l’autorità conferitagli dal voto o delegatagli da chi dal voto è stato legittimato a farlo. Immaginiamo pure una sorta di politico eminentemente “filosofo”, in grado di collocarsi solo al più alto livello, quello dell’elaborazione teorica… chiuso nel suo mondo ideale, estraneo a questioni che abbiano un’attinenza con la realtà concreta, indisponibile a confrontarsi con soggetti di cui non condivide l’impostazione, sarebbe incapace di contribuire al buon andamento della società, o almeno di quello spicchio di società sul quale egli potrebbe incidere. E’ forse questo il politico da cui veniamo messi in guardia da coloro che rivendicano la necessità di slegarsi da prospettive “forti” nell’esercizio dell’attività di governo. E non c’è dubbio che un tale amministratore sarebbe effettivamente deleterio quanto al buon funzionamento della cosa pubblica. Ma a cosa porterebbe il suo opposto? Là dove non c’è l’idea manca il progetto e, senza il progetto, l’amministratore diventa un sovrintendente dell’immediato, un certificatore del contingente, e nulla più. Aggiungiamo che assai spesso il pragmatismo asserito non è effettivamente tale, ma anzi un paravento dietro cui si nasconde un dogmatismo più invasivo perché subdolo. Facciamo un esempio: quando la giunta comunale milanese mette a cantiere, è notizia recente, 186 chilometri di piste ciclabili, non lo fa in seguito alla rilevazione di un bisogno oggettivo, ma in nome di un fondamentalismo ecologistico che odia la modernità e, come disse Joseph Ratzinger quando ancora non era Pontefice, è figlio dell'”idolatria della natura”. Per fare un altro esempio, forse più vicino alla realtà saronnese: se io amministratore non predispongo tutto quanto è in mio potere per proteggere gli onesti cittadini da una delinquenza tracimante e vado almanaccando di differenza fra “sicurezza oggettiva” e “sicurezza percepita”, ciò non avviene per caso o perché effettivamente ritengo che il problema non sussista, ma perché la mia “visione del mondo” mi porta a pensare al delinquente come a un soggetto meritevole di comprensione e soccorso, e all’uomo onesto come a un crasso egoista appagato delle proprie sicurezze.
No, non ci convince questa professione di pragmatismo. Certo, il nocchiero intento a fissare perennemente il cielo non sarà in grado di virare per evitare lo scoglio, ma senza la guida delle stelle egli non potrebbe orientare la nave, la quale vagherebbe sul mare a caso, seguendo il profilo capriccioso della costa, senza mai trovare la rotta.
27032015