Ultimi giorni di Expo, i consigli dell’ex assessore Cavaterra
SARONNO – Dopo aver visitato tutti i padiglioni, come testimonia il passaporto Expo completato con tutti i timbri, l’ex assessore alle Culture Cecilia Cavaterra ha deciso di condividere con i lettori de ilSaronno la sua ricchissima Expo-experience con le sue impressioni e qualche suggerimento che potranno essere utili per chi visiterà nuovamente o per la prima volta l’esposizione universale prima della chiusura.
“Mancano ormai poco meno di 20 giorni al countdown della chiusura di Expo2015, un successo che molti non si
aspettavano e che attira di giorno in giorno sempre più visitatori. Avendo avuto l’opportunità di visitare l’Expo2010 a Shanghai non potevo perdere l’occasione di esplorare questo evento mondiale a pochi passi da casa nostra.
Appassionata di viaggi e curiosa della cucina e delle tradizioni di tutti i paesi del mondo, ho così deciso di
acquistare un season pass che mi permettesse di visitare più volte (ho perso il conto…) e in tutti suoi aspetti il sito di Rho. E così è stato. Dalle prime settimane di apertura ho percorso il decumano e il cardo in lungo e in largo e sono riuscita a riempire il mio passaporto Expo con i timbri di tutti padiglioni.
LE IMPRESSIONI
Dal punto di vista generale la macchina organizzativa ha funzionato benissimo anche grazie agli sforzi del personale che ha lavorato in questi mesi, ci sono anche dei ragazzi di Saronno, e ai tantissimi volontari: giovani, stranieri, persone in pensione, suore! Avendo avuto un termine di paragone posso affermare che Expo2015 ha superato Expo2011!
Un unico appunto. Forse non si immaginava un tale afflusso di persone, soprattutto a ridosso della chiusura di fine ottobre. Occorreva ideare un sistema di prenotazione scaglionato degli ingressi ai padiglioni che non obbligasse le persone a stare in fila per ore. Ormai gli smart phone sono a portata di tutti e nel sito c’è un servizio di WiFi gratuito.
I PADIGLIONI DA NON PERDERE
Quelli che mi hanno colpito di più e che a mio parere hanno maggiormente azzeccato il tema “Nutrire il pianeta: Energia per la vita” sono stati:
Angola: vivace, divertente,
Azerbaijan: moderno e multimediale,
Corea del Sud: supertecnologico
Oman:il fascino di un paese desertico
Giappone: la perfezione
Altri padiglioni interessanti da visitare con i piu piccoli:
Gran Bretagna: per scoprire il mondo delle api
Principato di Monaco: un viaggio nel mondo del mare e l’incanto della vasca delle meduse,
Malesia: la passeggiata nella foresta pluviale in compagnia degli animali
Angola: già citato
Brasile: il preferito dai bambini per la passeggiata sulla rete
Ma tanti altri hanno riservato sorprese, aspetti interessanti.
La Polonia per il suo giardino nascosto, il Turkmenistan con lo Yurta bar sulla terrazza, la Turchia con il caleidoscopio di ceramiche tipiche, il Belgio per la collezione strepitosa di gioielli sul tema Expo.
Anche i cluster a tema sono una esperienza da non perdere.
Il mio preferito è stato quello dei tuberi e cereali con la possibilità di vedere dal vivo le piante e di conoscere la loro diffusione e le caratteristiche nutrizionali.
PADIGLIONE ITALIA
Una menzione a parte per il Padiglione Italia. Architettonicamente è stupendo, Purtroppo il tema del cibo non è stato centrato appieno ma le tre sale con le bellezze dei nostri paesaggi, dalle montagne ai laghi, del nostro patrimonio artistico e dei nostri monumenti sono semplicemente spettacolari!
DOVE MANGIARE?
E veniamo ai consigli per mangiare con un buon rapporto qualità prezzo.
I ristoranti/punti ristoro sperimentati e che consiglio sono Angola (il bar a piano terra è più a buon mercato e si trovano gli stessi piatti del ristorante) Qatar, Turkmenistan, Cile, Ecuador. Se uno invece vuole rimanere più sulla tradizione italiana, un’oasi di pace è il chiosco di Davide Oldani dietro il Padiglione zero (da non perdere il
risotto allo zafferano e la tarte tatin con gelato di riso) e la pizza di Alce Nero- Berberè, dal capo opposto rispetto al decumano, vicino al padiglione della biodiversità.
COSA C’E’ AD EXPO?
Ma Expo2015 è molto altro: è il mondo intero racchiuso in 110 ettari, sono le facce dei popoli di tutto il mondo, sono le sfide per risolvere i problemi della denutrizione, della malnutrizione e della sovranutrizione, è la cultura
del cibo di cui l’Italia è uno dei leader mondiali, sono gli eventi, le giornate nazionali. Expo è anche Saronno con Simone Calzari e le sue degustazioni di caffè e cioccolati, con il mercato contadino e l’orto urbano.
Ma non dobbiamo dimenticare anche le speculazioni che ci sono state sull’acquisto dei terreni e a mancanza ancora di un progetto preciso sul futuro del sito. Occorrerà dare una risposta anche a queste questioni se non vogliamo perdere la preziosa eredità di questo evento.
ALBERO DELLA VITA
Concludo questo mio resoconto con quello che è il simbolo di Expo2015: l’albero della vita.
Lo spettacolo serale, con le musiche e gli effetti speciali, rimarrà per sempre nella memoria di tutti.
Ma nel mio cuore ho un ricordo particolare: In fila assieme un gruppo di napoletani aspettando il mio turno per entrare al padiglione Italia, dall’albero della vita sono partite le note di Napule è di Pino Daniele, da poco scomparso. E all’unisono si è levato il coro dei suoi concittadini per rendergli omaggio…
una emozione indescrivibile…
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13102015