Comi per gli sgomberi: “Firmata la petizione”
SARONNO – L’europarlamentare saronnese Lara Comi contro le occupazioni abusive, ha firmato la petizione dell’Università statale milanese.
“E’ giunto il tempo di dire basta al pluridecennale rito delle occupazioni abusive di edifici pubblici e privati che a macchia di leopardo caratterizzano le città dell’intera Penisola, da Milano a Palermo – dice Comi, che a Saronno si è ripetutamente schierata contro le occupazioni del centro sociale Telos in via Milano e quella dell’ex macello – Questa è l’Italia che ancora aspetta di essere smacchiata, obiettivo che dovrebbe trovare un’ampia convergenza trasversale ma che più spesso accoglie silenzi omertosi, incomprensibili distinguo, e un vano giustificazionismo” riepiloga l’esponente del Pdl. Che annuncia:”Ho firmato pertanto con convinzione la petizione online di appoggio al Rettore dell’Università Statale che ha fatto sgomberare i locali ex-Cuem (nella sede di Lettere-Filosofia in via Festa del Perdono), occupati da un anno da un gruppo di anarchici e che ora sono stati nuovamente rioccupati. Sono perfettamente d’accordo nel chiedere che tutte le autorità competenti intervengano con decisione per porre fine a tutte le occupazioni abusive messe in atto da gruppi spesso vicini a centri che si definiscono “sociali” senza che si capisca quale sia il beneficio “sociale” per i cittadini”.
“Milano – sostiene Comi – è purtroppo un modello di questo deleterio fenomeno delle occupazioni abusive che si traduce in un grave danno economico a carico del patrimonio pubblico e privato. E non si capisce perché questi occupanti siano gli unici a potere violare impunemente il codice penale, che tutela la proprietà, a non rispettare la legge, le regole di sicurezza, a non pagare le tasse in luoghi e stabili di cui si prende il possesso illegalmente e trasformati, sempre illegalmente, a proprio uso e consumo. Tanto più che questo rito è spesso accompagnato da situazioni violente, condito da minacce e prevaricazioni. Mi chiedo come sia possibile che si tollerino oggi queste “zone franche” che si sono anche caratterizzate talora per pericolose contiguità con frange più radicali”.
200513