I vigili salvano dal mal di pancia i clienti del mercato
SARONNO – Venti chili di carciofi ed altre verdure sono stati sequestrati dalla polizia locale nel corso di una serie di controlli che mercoledì mattina hanno riguardato la zona del mercato cittadino, dove si erano appostati alcuni stranieri, venditori abusivi di ortofrutta.
All’arrivo delle forze dell’ordine gli extracomunitari, all’apparenza asiatici e indiani, si sono immediatamente dati alla fuga facendo perdere le tracce, dileguandosi a piedi nelle strade circostanti. Ma lasciando sul posto numerose cassette con la merce. Verdura per la maggior parte apparsa in precario stato di conservazione e che è stata dunque distrutta. L’intervento della vigilanza urbana ha evitato qualche “mal di pancia” gli sfortunati, potenziali acquirenti.
Questo genere di interventi al mercato cittadino non sono affatto una novità, da parte della vigilanza urbana, che anzi ne eseguono periodicamente per contrastare il fenomeno della presenza del fruttivendoli abusivi, che in generale vendono merce di scarsa qualità, di seconda o terza scelta ed a volte mal conservata.
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Commenti
Se ne sentono di stupidaggini…comunque i carciofi non erano affatto male, semmai, come avevo già suggerito, se proprio costoro vogliono continuare il loro commercio, devono adeguarsi alle regole del mercato locale, e non giocare a nascondino con i vigilanti…pena far fare questa fine ai carciofi, che non ne hanno colpa!!
I giornalisti e le forze dell’ordine saronnesi confondono pugliesi, calabresi siciliani, marocchini, visto che hanno taggato i colpevoli del malfatto come indiani.
Sfido loro a riconoscere pakistani da bangladeshes, ad indiani, ma guarda hanno solo nella bocca indiani.
Fanno bene allora gli indiani a non mollare i MORO’, se il comportamento italiano è questo.
Come al solito la stampa e le forze dell’ordine fanno di tutta un erba un fascio, calabresi, siciliani, tunisini, pugliesi sono la stessa razza.
Vorrei vedere se riescono a riconoscere un pakistano da un bangladeshes o indiano, ma si permettono di definirlo indiano.
Fanno bene gli indiani a non mollare i MARO’, a morte che disonora senza averne le prove