I senza casa “spiegano” la nuova occupazione
“In seguito allo sgombero della casa occupata di via don Monza 18 abbiamo deciso di continuare il nostro percorso e di occupare lo stabile di via Randaccio 22, oramai all’abbandono da molti anni. Proprio in questi giorni stiamo assistendo a come l’impellente necessità di trovare una sistemazione a due associazioni che già avevano una sede in via Roma, la scusa che l’Amministrazione comunale ha utilizzato per giustificare l’intervento della forza pubblica in via Don Monza, si rivela soltanto un sistema pretestuoso per giustificare una precisa volontà politica. Insomma, un pessimo trucchetto che mette in luce quanto la ristrutturazione dell’edificio comunale non sia né utile né tanto meno necessaria alla “collettività”, ma solo un’operazione utile alla campagna elettorale del Pd” si legge nel comunicato.
Che così prosegue
L’ennesima mossa che segna la distanza fra le promesse e la retorica della classe politica governante, fra i suoi interessi e i reali bisogni delle persone, che siano concreti o emotivi. Noi intanto abbiamo deciso di proseguire serenamente il nostro percorso, riprendendoci senza deleghe il diritto di vivere dignitosamente e di condividere quanto possibile con chi ci circonda. Ed è proprio per questo che abbiamo scelto di adibire una parte non abitativa di questo stabile a spazio pubblico autogestito, con un calendario d’incontri ed altri progetti in divenire, come una libreria autogestita con aula studio, che saremo felici di pensare e realizzare, in maniera orizzontale, assieme a tutti coloro che vorranno dar nuova luce a questo stabile in degrado da molti anni.
Non è infatti pensabile che per la paura di morire di fame e senza un tetto sopra la testa si debba morir di noia e di tristezza, impegnando la quasi totalità del proprio tempo in uno squallido ciclo produttivo e ripetitivo, per il puro beneficio dei pochi sui molti che passivamente glielo permettono: riprendiamoci la vita, per intero, senza fare sconti o tributi a chi vuole vivere, comodamente seduto sulle poltrone del potere, sulle spalle di tutti.
090214