Lettera al direttore: “Non si poteva salvare Bono?”
sottopongo a lei e ai suoi lettori una riflessione.
Come lei saprà, questo mese chiude la rinomata e prestigiosa libreria Bono.
Quando chiude una libreria è una sconfitta per tutti. Non solo per pochi lettori nostalgici ma per l’intera città, tutti, nessuno escluso, giovani e anziani, privati cittadini e istituzioni.
Mi chiedo: possibile che nessuno abbia mosso un dito per evitare questa che io considero una sciagura? Non era pensabile che, ad esempio, l’amministrazione si facesse portatrice degli interessi dell’attuale proprietà e provasse a intermediare con potenziali acquirenti? Non era pensabile trovare un modo per affidarla ad una delle tante Onlus o organizzazioni giovanili no profit attive sul nostro territorio?
Evitare la chiusura di questa istituzione della cultura saronnese, punto di riferimento di generazioni di studenti, doveva essere la priorità di chi governa e amministra, doveva essere la priorità di chi qui vive e lavora.
Qualcuno ha detto ‘noi nati nel Novecento siamo l’ultima generazione cresciuta nella civiltà del libro’, quando chiude una libreria muore la nostra cultura, il nostro futuro ed un altro pezzo di quella civiltà.
Lettera firmata