Maltrattamenti in famiglia, Guzzetti: “Grazie a chi denuncia e a chi è intervenuto”
Un episodio grave per il quale il primo cittadino ringrazia gli attori coinvolti che si sono impegnati per restituire al piccola la propria sicurezza e tranquillità ma anche un’occasione di denunciare episodi poco chiari in modo che gli organi preposti possano fare le verifiche del caso.
“Sono orgoglioso di far parte, ma soprattutto di rappresentare, uno Stato dove le Istituzioni, collaborando tra di esse, sono arrivate a questo risultato – ha esordito Guzzetti – un grazie enorme mi sento di mandarlo proprio oggi, Festa della Donna, alla nostra Preside, la Dott.ssa Clara Mondin, che oltre ad essere una efficiente dirigente statale è una persona che non dimentica la sua prima missione: educare e prendersi cura dei nostri ragazzi. In questo caso due caratteri non sempre accomodanti come i nostri sono serviti.
E’ curioso che in questa vicenda siano tutte donne quelle che anche da Busto Arsizio hanno deciso di intervenire in maniera così incisiva, come anche tutto femminile è il nostro ufficio Servizi Sociali che ha attivato insieme alla Scuola tutti gli Enti legati alla Giustizia che hanno competenza su questo caso.
Gli unici maschietti eravamo io ed Ercole, assessore ai Servizi Sociali, che è davvero indispensabile in casi come questo per poter condividere il peso delle responsabilità”.
Non manca una riflessione più profonda che va oltre il singolo episodio: “Questa settimana, proprio questa settimana, mi sono sentito fare spesso la predica dalle “anime belle”, mi sono sentito dare del razzista (a me…), del filo-leghista (a me…capite?). In realtà io sono ben cosciente di quello che dico e di quello che penso. Questa, e ribadisco, questa, è la cultura con cui dobbiamo confrontarci e con la quale non dobbiamo arretrare un centimetro. E se non ce ne rendiamo conto o se non lo ammettiamo a noi stessi siamo semplicemente miopi o stupidi. Certo, sempre qualche “anima bella” mi dirà che queste cose accadono anche tra gli italiani, ma è la base da cui partono queste vicende ad essere diversa: qui parliamo di un’educazione basata su regole educative ideologiche ed estremiste. E’ la radice dei fatti che è diversa”
E conclude: “A tutti quelli che invece capiscono intendo mandare un messaggio: denunciate. Non state zitti, non chiudete gli occhi, non voltatevi dall’altra parte. Queste indagini sono partite appunto così. Il Comune, la Scuola, i Carabinieri, la Polizia spesso non possono arrivare a tutto. Serve la vostra collaborazione. Non abbiate paura. Venite da me, dalla Preside, dai Carabinieri, dalla Polizia. Siamo qui per voi. Siamo qui anche e soprattutto per quello. Non tacete. Spesso e volentieri il reato e il peccato più grave è l’omertà, il silenzio, la pavidità nel dire anche solo “senti Lorenzo, non mi torna questa cosa…” Non rimanete in silenzio. Meglio sbagliare in buona fede, che tacere. Grazie davvero a tutti quelli che hanno collaborato a questa storia che ci ha impegnato, e non poco, nell’ultimo periodo. Come ho scritto l’altro giorno, sono orgoglioso di rappresentare e servire questo Paese. Oggi ancora di più.
09032014