Immigrazione clandestina: Lara Comi incontra il rappresentante dei sindaci libici
SARONNO – Ieri mattina nella sede del Parlamento europeo si è tenuto l’incontro tra la vicepresidente del Ppe, la saronnese Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia, Irene Pivetti, Ahmedi Wali e Abdalla Alklebi.“Quello che gli italiani ignorano è che i primi a voler bloccare i barconi della disperazione sono gli stessi libici che non chiedono soldi alle Istituzioni europee ma aiuti concreti, legati all’ambito sanitario,della sicurezza e delle infrastrutture, per ricostruire il loro Paese. Ed è li che deve avvenire l’identificazione dei profughi, differenziandoli dai clandestini. E’ mia intenzione portare a conoscenza delle istituzioni europee un problema che può essere risolto partendo dal territorio libico puntando sul Progetto sindaci”, ha dichiarato Comi.
Ahmed Wali, consigliere del Comune di Tripoli e coordinatore dei 102 sindaci della Libia; e Alklebi Abdalla, consigliere politico, hanno concordato sul punto:”Gli italiani ce l’hanno con noi – dicono Wali e Alklbi in un comunicato congiunto – perché non conoscono la verità. La Libia è martoriata dall’invasione di stranieri senza controllo che utilizzano la Libia come un ponte levatoio verso l’Europa. Noi siamo vittime di una immigrazione clandestina a cui noi libici per primi siamo contrari perchè è fonte di insicurezza, di infiltrazioni mafiose di vario genere. L’Europa deve intervenire puntano su un Progetto sindaci che consenta di bloccare questa invasione. Noi siamo oltre 100. E siamo disponibili a coordinare il progetto presentato all’onorevole Lara Comi ed elaborato da esperti della sicurezza libica, che parta dalla ricostruzione del territorio libico per difendere la sicurezza di tutti i cittadini. Noi conosciamo esattamente i punti da cui partono i barconi ed è da lì che con l’ausilio delle autorità militari e sanitarie dobbiamo ripartire. Ci auguriamo che trasversalmente la politica italiana ed europea sappia cogliere l’importanza di questo progetto. Noi non vogliamo essere invasi nè consentire una invasione in Europa, vogliamo che ogni uomo abbia la dignità che gli spetta, non scappando sulle barche della morte. Chiediamo al Parlamento europeo di muoversi in modo rapido: questa è l’occasione giusta per fare davvero qualcosa di concreto per risolvere una questione esplosiva”.
(foto archivio)
28042015