Silighini scatenato: “Italia che verrà diventa movimento politico guardando a Milano e Varese”
SARONNO – “L’Italia che verrà”, lista civica nata a Saronno in supporto della candidatura a sindaco di Luciano Silighini Garagnani, diventa movimento politico a tutti gli effetti e punta a far crescere il quasi 3 per cento raggiunto a Saronno e portare la stessa esperienza negli altri comuni che già dal 2016 andranno al voto, Milano e Varese comprese.
“Non saremo un nuovo partito ma una piccola casa di pensiero che troverà fondamenta nelle singole realtà che ogni Comune presenta – dichiara Silighini – Non andremo da soli, salvo casi simili a Saronno dove l’arroganza politica di un centrodestra che preferisce accordi nelle segreterie piuttosto di un apparentamento alla luce del sole su programmi chiari, ha già intascato una sconfitta politica”.
Dichiara Silighini:”Noi costruiremo in ogni Comune un progetto chiaro e vicino alle istanze del popolo e non degli amici degli amici”. Silighini nel centrodestra ma con riserva “la nostra collocazione naturale è nell’area liberale, nel cattolicesimo politico, in quello che si può chiamare centrodestra ma di sicuro è lontano da quello che è diventato oggi il centrodestra. Bisogna ripartire dagli uomini,dai progetti chiari non più dalle bandiere stampate sulla tessera che si ha in tasca. Non per forza tutti gli uomini del centrodestra valgono meno di quelli del centrosinistra. Penso ad esempio a Bergamo. Come potrei non preferire l’intelligenza e le doti di un Giorgio Gori del Pd dinnanzi all’arroganza di un Roberto Calderoli della Lega? Nemmeno a parlarne”.
Una stoccata ancora su Saronno
Ho cercato unità di tutto il centrodestra su un nome ma ho trovato solo vecchi che trascinavano il loro carretto o giovani che avevano già imparato l’arte dei vecchi. Ho affrontato una campagna elettorale coi miei candidati spendendo 164 euro complessive apposta per non mischiarmi alla massa che tra manifesti, automobili, palazzi, palle e palloncini ha ottenuto solo che il 50 per cento dei saronnesi disertasse le urne. Il nostro quasi 3 per cento è stato più alto dell’Udc di Casini, del Ncd di Alfano pur Ministro della Repubblica, dei Popolari di Mauro, di Fratelli d’Italia della Meloni che a Saronno ha portato pure La Russa, di Sel di Vendola e di altre liste locali. Se questo 3 per cento lo portiamo a Milano, lo portiamo in Lombardia, lo portiamo in dote a un progetto di coalizione per l’Italia il nostro lavoro avrà un riscontro importante ed è lì che vogliamo arrivare: le politiche del 2018 esprimendo dei Parlamentari che da Roma migliorino la vita del popolo italiano.
09062015