I magnifici 24 del consiglio comunale di Saronno
SARONNO – I “magnifici 24” del consiglio comunale di Saronno: la nuova legge elettorale ha creato qualche grattacapo nel definire non solo nominativi degli eletti ma anche la ripartizione dei seggi. Alla fine la maggioranza ne ha preso uno in più di quanto preventivato, oltre al sindaco Alessandro Fagioli può contare su 14 consiglieri, più uno dell’alleato Fratelli d’Italia.
Per quanto riguarda le compagini che hanno perso al primo turno ma che in vista del ballottaggio di domenica scorsa si sono chiaramente espresse a favore di Fagioli, la lista civica Saronno al centro ha eletto il proprio candidato sindaco Dario Lonardoni, che entra dunque in consiglio comunale; mentre Forza Italia “piazza” il proprio capolista Agostino De Marco. Insomma, la compagine di maggioranza in realtà potrebbe toccare così i 17 consiglieri. Per le opposizioni entrano invece in 9, candidato sindaco e tre candidati consiglieri del Pd, uno per Tu@Saronno, uno per Unione italiana e Movimento 5 stelle. Nessun seggio agli altri: Pensionati, Popolari, Sel, L’Italia che verrà, Coscienza democratica, Saronno bene comune così come per liste che sostenevano Fagioli, Saronno protagonista e Domà nunch.
Ecco l’elenco completo di chi, a meno di un diverso pronunciamento dell’ufficio elettorale, dovrebbero essere gli eletti in consiglio comunale accanto al sindaco Fagioli.
Lega Nord – Raffaele Fagioli (321 preferenze), Davide borghi (179), Claudio Sala (102), Angelo Veronesi (93), Francesco Riccardo Guzzetti (64), Micol Marzorati (43), Giuseppe Mai (42), Antonio Codega (30), Giuseppe Legnani (29), Carlo Pescatori (27), Davide Negri (22), Sara Cillo (21), Ludovica Luisa Garbelli (20), Anna Maria Sironi (19).
Fratelli d’Italia – Alfonso Indelicato (51).
Saronno al centro – Dario Lonardoni (candidato sindaco).
Forza Italia – Agostino De Marco (144).
Partito democratico – Francesco Licata (candidato sindaco), Nicola Gilardoni (205), Ilaria Maria Pagani (199), Rosanna Leotta (125).
Unione italiana – Pierluigi Gilli (candidato sindaco).
Tu@Saronno – Franco Casali (candidato sindaco).
Movimento 5 stelle – Francesco Impari (candidato sindaco).
19062015
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Commenti
Sign. Oglialoro, ma a che pro ci dice ciò? quale è lo scopo di darci quest’informazione di pessimo gusto che nulla toglie alle capacità di Sara Giudice dimostrate nel campo giornalistico?
mha….
Sara non se la prenda dicono che il mondo è vario………
Francesco Maurizio Mulino
Per Sign. Giovanni Oglialoro:
Non conosco personalmente la Signora Sara Giudici, ma che abbia o no superato l’esame di giornalista non è determinante se poi sa svolgere bene il suo lavoro. Ci sono tanti con la laurea che poi nella pratica non sanno sfruttarla. Quindi se non ha ancora passato l’esame gli auguro di passarlo.
Sempre per precisione: SARA GIUDICI non ha superato, ad oggi, l’esame di GIORNALISTA PROFESSIONISTA.
visto come si fanno a evitare le preferenze?? fai tante liste ciascuna con un candidato sindaco e quello in comune ci va per forza, salvo dimissioni per lasciare posto ad altri…..(1 sindaco e 5 candidati sindaci)
Sì, ma quei candidati sindaco devono prendere i voti. Silighini e Pozzi non sono stati eletti, pure essendo candidati sindaco.
Giudici Italiani!
In matematica il 60% di 24 (24 x 0,60 = 14,40) si arrotonda sempre a 14 e così si era sempre fatto. Ma i giudici amici del PD, pensando di vincere sempre hanno ben pensato che si deve avere sempre “almeno” il 60% e poiché 14 è pochissimo meno (14 a 10) hanno ben pensato di arrotondare sempre per eccesso (15 a 9).
A Saronno ovviamente la Lega e gli altri sostenitori UI, FI, SAC ringraziano! Confermato che chi cambia legge elettorale cucendosela addosso per vincere, perde sempre (sarà che i votanti non sono allocchi?).
Ehm…e se poi il Tar a breve li manda tutti e 24 Sindaco compreso a nuove elezioni? Sarebbe in ogni caso un primato…..e poi sicuri di essere nuovamente riconfermati dai cittadini? Ma in fondo i miei oggi…sono solo dei ma e dei se, buon lavoro Sindaco Fagioli
Francesco Maurizio Mulino
Ehm…e se poi il Tar a breve li manda tutti e 24 Sindaco compreso a nuove elezioni? Sarebbe in ogni caso un primato…..e poi sicuri di essere nuovamente riconfermati dai cittadini? Ma in fondo i miei oggi…sono solo dei ma e dei se, buon lavoro Sindaco Fagioli
Francesco Maurizio Mulino
Salve Cartesio
Sì, Milano meglio di Varese ( magari quando andrà via Pisapia) ma sarebbe meglio entrambe. Scegliere le cose buone di tutte e due le città. Milano ha anche tanto degrado che non vogliono i cittadini di Saronno, vogliamo diventare competitivi, ma la sera avere dei quartieri tranquilli dove vivere con le famiglie, non una megametropoli. Poi è una mia idea, non voglio contestare. Buona serata
Non hai torto. Tutto andrebbe ponderato bene. Io non nego gli svantaggi, penso però che prevalgano i motivi a favore che contro l’adesione alla città metropolitana. Penso a un Saronnese capace di stare vicino alla grande Milano e al suo futuro, ma nello stesso tempo, anzi proprio perché più vicino a Milano, capace di mantenere un certo dolce vivere e una certa tranquillità che ancora la caratterizza. Ma è giustissimo riflettere. ecco mi piacerebbe che il Sindaco non chiuda già la porta e dia una chance a questa alternativa.
Secondo me Saragiud è una brava giornalista ed ha usato un giusto aggettivo…Gonzolo visto che sei tanto bravo dicci tu come doveva chiamarli. Buon lavoro redazione!
addirittura magnifici , Sara sempre più scandalosamente schierata
Ha ragione Sara. Sono stati scelti dai saronnesi. E poi è giunto il momento di essere sì schierati e anche scandalosamente per rimettere a posto tutto lo schifo che circola a Saronno. Gli atteggiamenti passivi dei cittadini che sanno solo criticare e poi magari manco vanno a votare è un altro male da estirpare per il bene dell’Italia.
Buon lavoro!
E ora vi chiediamo di mantenere le promesse, Saronno ne ha urgente bisogno.
Intanto niente area metropolitana con Milano alla faccia della storia, della geografia e degli interessi strategici del saronnese. Legame invece con la lontana Varese, distante 40 km in auto e un’ora in treno.
Vorrei dire al sindaco, che rispetto e che mi sembra per bene, che integrarsi (pur nella scontata autonomia) con Milano e l’Alto Milanese non era una pensata di Porro; è un interesse generale che dovrebbe unire tutto il saronnese.
Stare con Milano significa stare con il futuro di scienza, economia, finanza, università, tecnologia.
Se qualche comune vicino in pieno declino (Origgio, Uboldo,) vuole starsene dov’è, con la “festa della trippa” o “da la bira bona” , o con Fiera del bestiame-senza-bestiame-, si accomodi. Saronno scelga il futuro milanese con banda ultralarga, tecnologia, università di valore, cultura, economia avanzata.
Questa almeno è la mia idea, che mi piacerebbe che Fagioli accolga. In extremis, perché non sottoporre una questione così importante ai saronnesi con un referendum consultivo?
Andare sotto Milano significa diventare la periferia di Milano e non guardare al futuro!
Concordo, nulla a che spartire con la città giardino, ma tutti gli interessi economici e culturali ci legano a Milano (anche il prefisso 02). Scegliamo il futuro, non il bucolico agriturismo, ma supporto alle aziende mondiali che cercano centri congresso, hotel, e sedi per le loro aziende nelle vicinanze di Milano. Quale posto migliore di Saronno per supportare col terziario ed i servizi Milano? Con le Nord si va in centro in Cadorna o Centrale in 15 minuti e c’è un convoglio ogni 10 min. Pensiamoci bene!
Caro Cartesio ma se ci tieni tanto a sta ametropoli, ma perché non ci vai a vivere… Oggi però !
Mia moglie (milanese di nascita) da 11 anni vive a Saronno, non tornerebbe mai dietro anzi, gli sembra ‘di stare in vacanza” e questo vorrà pur dire qualcosa o no? Mai sentito parlare di topi in gabbia?
Ultima questione, ma in democrazia il parere dei cittadini no? Mai?Puntuale come la morte arriva quello appena uscito dal bar che ti dice “ma se ci tieni all’area metropolitana perché non vai a viverci?”. Se fossi in buona gli direi che non ho scritto che i saronnesi devono spostarsi a Milano ma solo non perdere il treno del futuro, gli direi che se avesi voluto andare a Milano non l’avrei chiesto a lui. Gli direi anche, a proposito di parere dei cittadini, che ho appunto proposto un referendum consultivo. Ma forse con uno così, che non ha mai letto un libro ai tempi delle elementari, non avrei dovuto usare la parola “referendum”. E’ latina. E a chi parla a vanvera già parlare in italiano fa sorgere un vago senso di smarrimento. Torna al Bar sport.