Nuova illuminazione pubblica: “Molte vie di Uboldo rischiano di restare al buio”
A riepilogarlo in un comunicato stampa è la lista d’opposizione Uboldo civica.
A margine del consiglio comunale di martedì 23 giugno, il sindaco Lorenzo Guzzetti ha spiegato che la decisione è dovuta in parte alla mancata acquisizione al patrimonio comunale di alcune aree e, più in generale, al fatto che il Comune non può illuminare strade e aree private, né avrebbe potuto in passato.
La decisione ha suscitato alcune perplessità, in particolare in riferimento ad alcune strade. Uboldo civica è infatti a conoscenza di due deliberazioni del consiglio e della Giunta comunale del 1984 e del 1994 che classificano come “strade pubbliche comunali” le seguenti vie, oggi comprese fra quelle a cui sarà scollegata l’illuminazione pubblica attualmente presente: via V giornate di Milano, vicolo Cavour, vicolo dei Mille, via Alberto da Giussano, vicolo Benedetto Croce. Deliberazioni con cui il Comune intendeva evidentemente riconoscere l’uso pubblico di quelle vie, a prescindere dalla proprietà.
Data la situazione complessa, abbiamo presentato un’interrogazione a risposta scritta chiedendo all’Amministrazione comunale di spiegare su quali criteri ha disposto lo scollegamento delle lampade di alcune vie dalla rete di illuminazione pubblica e quali norme vieterebbero al Comune di illuminare attraverso l’illuminazione pubblica strade, anche private, ad uso pubblico. Indubbiamente questa novità comporterà non pochi disagi e oneri per decine di famiglie residenti nelle vie destinate ad essere scollegate dalla rete di illuminazione pubblica. Infatti i residenti dovrebbero incontrarsi, mettersi d’accordo, decidere chi gestirà la situazione in questa fase e chi si assumerà la responsabilità di occuparsene in futuro, versare un acconto del 70 per cento dei lavori richiesti. Chiunque abbia avuto qualche esperienza condominiale sa che tutto ciò non sarà semplice e chi amministra un’intera comunità non può permettersi di non rendersene conto. L’Amministrazione avrebbe potuto e dovuto muoversi in anticipo, informare prima e direttamente i residenti delle vie interessate della situazione e delle possibili conseguenze e cercare con loro un modo per prevenire il problema.
A questo punto auspichiamo che l’Amministrazione chiarisca la situazione come chiesto nell’interrogazione, in particolare per le vie dichiarate pubbliche dal Comune stesso 30 anni fa, e si faccia carico di accompagnare i cittadini nella fase di transizione e nella gestione delle procedure burocratiche, senza lasciarli soli di fronte all’azienda esecutrice.
(foto archivio)
30062015