Addio al grande Raf Montrasio, la chitarra di Carosone
SARONNO – Si è spento Raf Montrasio: 86 anni, il musicista saronnese aveva fatto parte della band di Renato Carosone.
Da tempo gestiva un negozio di strumenti musicali a Busto Arsizio; stavano rientrando a casa in auto ieri sera quando ha lamentato un malore, ha accostato con l’auto ed è stato soccorso da un medico di passaggio. Quindi il trasporto all’ospedale di Legnano ma nel corso della nottata è avvenuto il decesso per complicazioni cardiache. Già fissato il funerale, è previsto sabato alle 15 nella chiesa della Sacra famiglia al quartiere Prealpi. Nativo di Cesano Maderno ma poi da sempre saronnese, aveva inizialmente abitato al rione Matteotti. Trascorrendo poi tanto tempo anche all’estero per la sua carriera di chitarrista italiano fra i più apprezzati al mondo. Nel 1956 era entrato a fare parte del sestetto di Carosone. Nel 1958 anche l’esibizione alla Carnegie hall di New York. Ultimo disco “Spaghetti alla chitarra” del 2008 realizzato con Davide Facchini; nella discografica anche il celeberrimo “Tu vuò fà l’americano” con Carosone, “Nel blu dipinto di blu” con Modugno, “Io che amo solo te” con Sergio Endrigo.
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23102015
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Commenti
Con lui ho imparato a suonare la chitarra… un grande… una persona speciale in tutto !!
Come caporchestra e come uomo un signore,come chitarrista:grandissimo.Ho passato stupendi momenti suonando con te.Che tu possa contemplare il volto luminoso di Gesù.Ciao.Gianrico
Ciao sarai sempre nel mio cuore
Ciao grande amico. Ti porterò sempre nel cuore. Che la terra ti sia lieve.
Buon viaggio, Raf…
Saronno ha perso un galantuomo.
Ciao Raf, è impossibile dimenticarti. Grazie per la tua simpatia, per la tua spontaneità, per la tua serietà e l’impegno appassionato nelle esibizioni. Sia pace eterna per la tu anima.
Cosa vuoi commentare quando muore uno come “Raffin”. Puoi metterti la mano sulla fronte e cercare di trattenere le lacrime. Fermarti a pensare e ringraziarlo. Puoi sentirti fortunato di averlo conosciuto. Infine asciugare quelle lacrime che non sei riuscito a trattenere.
Come dice Laura: “I morti non sono morti, i morti sono sempre con noi”.