Interviste 2015, Indelicato: “Al lavoro con poca ideologia e tanta concretezza”
Le domande sono uguali per tutti e le interviste sono state consegnate tra il 14 e il 20 dicembre.
Ecco l’intervista ad Alfonso Indelicato, consigliere comunale di Fratelli d’Italia
1. Bilancio sul 2015 di Saronno (cosa è cambiato negli ultimi 12 mesi)
Si nota una maggiore assiduità da parte della polizia locale nel perseguire reati come vendite abusive e simili. Questo dipende certamente da disposizioni dell’Amministrazione, che hanno determinato una diversa scala di priorità. Non è ancora risolto il problema del controllo notturno della città, né quello della persistenza di zone in cui bivaccano soggetti problematici. Anche sulla questione della viabilità non ci sono state finora novità di rilievo, ma si tratta di un meccanismo complesso e l’amministrazione sta elaborando i suoi interventi.
2. Bilancio esperienza nel nuovo consiglio comunale
Vivo l’esperienza non facile di un consigliere che è il capogruppo … di se stesso. Mi guardo intorno, cerco di capire e di imparare. Insomma sto “studiando da consigliere”. Del resto è mio costume iniziare ogni nuova attività con discrezione: bussando alla porta e chiedendo permesso.
3. Giudizio su operato nuova amministrazione
Si tratta di un’Amministrazione che, coerentemente con le premesse e le promesse elettorali, non fa discorsi ideologici, ma guarda concretamente ai problemi. Questo è senz’altro positivo. L’unica componente ideologica è quella di una certa idiosincrasia per tre colori che invece a me sono molto cari.
4. Priorità e sfide da affrontare nel 2016
Le due che ho citato nella risposta alla prima domanda e cioè la necessità di “ripulire gli angolini” della città da presenze moleste e soprattutto pericolose, e di creare le condizioni viabilistiche per un recupero di spazi cittadini al commercio e alla vita sociale. Una questione che mi sta assai a cuore, infine, è quella della cultura: mi sembra che Saronno meriti iniziative di un certo profilo, agganciate ma anche sganciate dalla cultura prettamente cittadina. Si tratta di avere il coraggio e la capacità di rendere disponibili delle risorse, senza per questo creare dei pozzi senza fondo o sorta di rendite vitalizie poco giustificabili.