“Che confusione sul Santuario nel calendario del Comune”
Il riferimento va al trafiletto pubblicato nel mese di maggio dove viene ripercorsa brevemente l’edificazione del Santuario: “Visto che sono molti i saronnesi che lo leggeranno nel corso dell’anno – spiega Colombo – mi preme precisare che ci sono alcuni errori. Nonostante i numerosi libri, le frequentissime visite guidate e la disponibilità dell’Archivio per approfondire la conoscenza storica del Santuario di Saronno è stata pubblicata una diversa versione delle origini e della sua storia”.
L’errore più macroscopico riguarda la data del miracolo e il nome del primo progettista del tempio: “Nel primo caso c’è un mix di date del miracolo e della posa della prima pietra (attenzione: il miracolo risale al 1460 e la data indicata: 8 maggio 1498 è quella della posa della prima pietra)”. Del progettista della parte rinascimentale (abside, presbiterio e antipresbiterio) non si hanno documentazioni invece nel calendario si dà per certo l’esistenza a Saronno di Lorenzo Dell’Orto, maestro di muro (magister) probabile collaboratore durante la costruzione mentre è documentata la presenza di Giovanni Antonio Amadeo come progettista e sovraintendente ai lavori di costruzione della cupola e del tiburio. Seregni Vincenzo architetto della fabbrica del Duomo di Milano è progettista dell’allungamento dalla chiesa (prime tre campate con tre navate), fino cioè a lambire la cappella con la statua della Beata Vergine”.
“L’obiettivo di questa mia osservazione non è fare polemica ma fornire una corretta informazione ed esprimere un po’ di amarezza per la mancata citazione dello “Scrigno pieno di tesori d’arte” (il più bel Paradiso affrescato in Europa) e di uno dei più bei campanili della Lombardia”.
“La redazione dei testi è stata affidata ad una società che ha utilizzato testi presi alla biblioteca civica – spiega Gianpietro Guaglianone assessore al Verde – ovviamente non possiamo che scusarci per l’imprecisione riscontrata e segnalataci. Da saronnesi ne siamo rammaricati come il mancato inserimento di un riferimento al Concerto degli Angeli. Anche alla luce del ridotto spazio a disposizione non avevamo certo l’ambizione di riuscire a riassumere in poche righe l’immenso valore del Santuario ma fornire uno spunto, un omaggio ad uno dei tesori cittadini nel mese della posa della prima pietra”.