Ex Cantoni, Domà nunch: “Serve il Malox per questi ambientalisti dell’altro mondo”.
Inizia così la presa di posizione di Domà nunch che risponde all’annuncio di una mobilistazione, con proposte e proteste, da parte di Ambiente Saronno e Comitato Acqua bene comune sul tema della bonifica di acque e terreni dell’ex Cantoni.
AMBIENTALISMO COME FAZIOSO METODO DI PROPAGANDA
“Ora non ci aspettavamo di certo un plauso al lavoro fatto, da chi usa da sempre l’ambientalismo di maniera come metodo di propaganda per partiti e liste civiche sonoramente bastonate alle ultime elezioni cittadine. Infatti leggere un comunicato stampa che propone di organizzare fantasiose azioni di protesta ci sembra l’effetto della schizofrenia e della faziosità di tali associazioni che per anni hanno pontificato sulla necessità di bonificare per riqualificare l’area, e ora a bonifica autorizzata a seguito del lavoro condotto dall’assessore Guaglianone, e dagli uffici, non possono fare altro che farneticare isterici sulla necessità di un eventuale laghetto artificiale. Eppure, se la memoria non ci inganna, hanno avuto ben 5 anni di amministrazione per realizzare i loro mirabolanti progetti, ma in tal senso non si ricordano fatti a sostegno delle parole spese.
MAI NESSUNA AMMINISTRAZIONE E’ STATA COSì TRASPARENTE
Torniamo alla realtà nella quale questa amministrazione attraverso l’assessore Guaglianone in collaborazione con il presidente Carlo Pescatori stanno portando avanti l’iter per arrivare alla bonifica dell’area ex Cantoni.
Giusto per completezza di informazioni, facciamo notare che nessuna amministrazione precedente ha fornito informazioni con tanta regolarità sulla bonifica di un’area dismessa, arrivando ad uscire con tre comunicati stampa nell’ultimo mese, seguendo e monitorando per le proprie competenze l’iter e l’area in questione con puntuali sopraluoghi da parte degli uffici, del sindaco, dell’assessore e del presidente di commissione.
DA DOVE ARRIVA LA PROROGA
La proroga che viene concessa sulla bonifica dei terreni non dipende dalle le rilevazioni piezometriche della provincia, che riguardano la falda acquifera. Come si evince chiaramente nell’ultimo comunicato stampa prodotto “Il risanamento dei suoli avviato alla fine del 2016 è arrivato alla fase di collaudo finale da parte degli enti preposti. Proprio per ultimare le opere è stata concessa una proroga di 120 giorni sul termine inizialmente previsto del 24 dicembre.” Tale proroga serve per ultimare la fase finale di collaudo, non la bonifica dei terreni, che evidentemente è già stata uLtimata.
Per chi non lo sapesse o ne avesse dimenticato il significato del termine collaudo, dal latino cum-laude ovvero “a opera d’arte”, si proroga proprio in funzione del fatto che una volta ultimati i lavori, gli enti di controllo preposti eseguono le verifiche necessarie per avere la certezza totale della completa asportazione dei terreni inquinati. E per avere questo risultato siamo ben lieti di aspettare il tempo necessario. Quindi, come già detto, nessun ritardo è riferibile al monitoraggio idrochimico provinciale, attività pubblica assolutamente autonoma e parallela al risanamento dei terreni e delle acque.
In conclusione magari a questi ambientalisti dell’altro mondo, servirebbe solo la volontà di leggere i comunicati ufficiali e un Malox per placare i costanti bruciori di stomaco.
03022017