Campo nomadi bis, si mobilitano i residenti: “Nessuna informazione e tante criticità”
SARONNO – GERENZANO Amareggiati, sorpresi ma determinati a lottare contro una decisione della quale non sono stati nemmeno informati: sono i residenti gerenzanesi di via Cesare Battisti e quelli saronnesi di via Grandi che hanno scoperto l’intenzione dell’Amministrazione comunale del sindaco Alessandro Fagioli di spostare quattro piazzole del campo nomadi cittadino alla periferia cittadina.
In sostanza volendo dare lo spazio ad un’azienda per allargarsi in via Deledda e per permettere la costruzione del ponte sul torrente Lura l’Amministrazione ha ottenuto l’approvazione in consiglio comunale per lo spostamento in un terreno comunale in via Grandi di 4 piazzole del campo nomadi stanziale attivo in città dagli anni Novanta. Originariamente l’Amministrazione aveva proposto alle famiglie appartamenti ma a fronte della richiesta di avere uno spazio aperto, il primo cittadino Alessandro Fagioli ha deciso di concedere il terreno di via Grandi dove sarà realizzato un investimento di 40 mila euro per realizzare una strada d’accesso e i necessari sottoservizi.
“Non siamo stati informati della scelta del Comune di Saronno che avrà sicuramente un impatto pesante dal punto di vista urbanistico e del valore delle nostre case – esordiscono i residenti – E’ una zona residenziale con una viabilità già complicata e congestionata dalla vicinanza con il polo scolastico e alcune attività commerciali. Che senso ha schiacciare qui anche un pezzo di campo nomadi?”.
Tanta l’amarezza dei residenti soprattutto se si considera che in passato i gerenzanesi avevano già chiesto di poter acquistare quel terreno per realizzarci un giardino a disposizione del quartiere ottenendo sempre un no dal comune di Saronno.
Diversi i punti rimarcati dai residenti che hanno iniziato a mobilitarsi: “Abbiamo intenzione di chiedere un incontro al sindaco di Gerenzano Ivano Campi e poi chiederemo a quello di Saronno. Non è un problema di razzismo – tengono a precisare – ma semplicemente di una location poco adatta per questo tipo di insediamento”