Sfrattati dopo 5 anni di occupazione abusiva, si accampano in municipio
LIMBIATE – E’ stata una giornata movimentata quella di ieri in municipio a Limbiate, che ha visto l’accampamento della coppia sfrattata la settimana precedente dall’appartamento comunale di via Trento, occupato abusivamente per cinque anni.
La vicenda della coppia di quarantenni (lui marocchino e lei spagnola) comincia sei anni fa, quando la famiglia viene raggiunta da un’ordinanza di sgombero dall’appartamento privato di via 25 Aprile, ordinanza emessa per il crollo di parte della palazzina, nella quale abitavano altre sette famiglie. Di queste famiglie, al momento dello sgombero due non avevano un posto dove andare e il comune di Limbiate ha quindi assegnato loro, in via temporanea per un massimo di sei mesi, due appartamenti nelle case comunali di via Trento. Una famiglia, di origine indiana, prima della scadenza del semestre si è allontanata dall’abitazione, mentre la famiglia marocchina è rimasta, cominciando un’occupazione abusiva (in quanto non aventi titoli per l’assegnazione) durata cinque anni, nel corso dei quali – spiegano dall’ente – non sono stati pagati né il canone d’affitto né le spese.
Vari i tentativi di sfratto messi in atto dal comune di Limbiate nei cinque anni e due gli appelli persi in tribunale dalla famiglia di occupanti: giovedì 10 maggio, lo sfratto è stato eseguito.
Vista la presenza di minori, il comune ha trovato, per la mamma e i figli, la collocazione provvisoria per una settimana presso un albergo limbiatese, e, nel frattempo, gli uffici hanno trovato posto per gli sfrattati alla Cascina Cantalupo di Monza, dove vi sono alloggi messi a disposizione dall’ambito territoriale di Desio (che gestisce arrivi e partenze), così da prolungare di altri mesi la ricerca di un’abitazione in locazione da parte della famiglia stessa. Ieri 17 maggio, la coppia avrebbe dovuto presentarsi a Desio per l’assegnazione, ma si è rifiutata, e si è invece recata in municipio, prima ai servizi sociali per pretendere un alloggio in Limbiate, poi nell’atrio, minacciando di non andarsene. Alla chiusura del comune, poco dopo le 15, sono stati gli agenti della polizia locale ad accompagnare al cancello i due coniugi, che hanno fatto resistenza, tanto che sul posto è arrivata anche un’ambulanza.
Nessuna ferita di rilievo comunque: la donna nella mattinata di oggi 18 maggio era ancora “in occupazione” nell’atrio del municipio.
18052018
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Commenti
Lo stato mi deve dare… mamma mia che brutta mentalita’.
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Lo stato ti deve rimpatriare….ecco cosa deve fare!