Crisi istituzionale, Indelicato: “Democrazia è ormai una chiacchiera da bar”
SARONNO – “Una dittatura con altri mezzi”: questo il titolo dell’intervento del consigliere comunale Alfonso Indelicato in merito alla crisi istituzionale che pubblichiamo integralmente.
Si ripongano nel fondo dei cassetti le camicie d’orbace. Gli stivaloni lucidi coi quali marciare sulla litoranea di Alessandria d’Egitto, via nell’ombra di un ingombro ripostiglio. Non marce al passo romano (semmai a quello dell’oca) non adunate oceaniche, filmati Luce, battaglie del grano, oro alla Patria.
Polveroso e chiassoso ciarpame! Oggi che abbiamo studiato la Costituzione, fatto i corsi di educazione alla legalità, ascoltato Don Ciotti e Saviano, imparato la neo lingua della Boldrini e della Fedeli (della Fedeli!) reso omaggio alla memoria di protomartiri e neomartiri, abbiamo capito tutto.
Abbiamo capito che i governi li decide il presidente della Repubblica. I ministri dell’economia li decide Bruxelles. La politica italiana la decidono Germania e Francia, dei cui interessi il presidente della Repubblica – il nostro – è tutore.
Il popolo sovrano le maggioranze i risultati delle urne non contano. Non li si fa contare inventando sistemi elettorali che impediscono la vittoria di chicchessia, in modo che a decidere siano il presidente della Repubblica, Bruxelles, Stati esteri la cui fratellanza nei nostri confronti ha il suo emblema nelle vignette del der Spiegel.
Grazie Padri, avete scritto la Costituzione più bella del mondo. Solo che ha un piccolo difetto: la si tira di qua e di là come un elastico. Solo che troppo facilmente diventa un maneggevole strumento, un velo pietoso, un bacio di Giuda. Te ne appropri e te la metti in tasca, poi la tiri fuori quando ti serve e improvvisamente ne diventi custode e aedo.
Allora, forse, erano migliori gli stivaloni l’orbace e le adunate oceaniche. Almeno tutto era chiaro, senza ipocrisia. Così almeno lo capisci subito, quando la democrazia è una chiacchiera da bar.
28052018
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Commenti
Indelicato una grande delusione, è un populista anche lui
Se racconti in giro che vuoi cancellare il debito che l’Italia ha contratto con gli investitori stranieri, questi fanno click con il mouse e vendono i BTP in un minuto.
Se a fine anno termina il QE della BCE, il cerino resta in mano ai risparmiatori italiani che hanno BOT e BTP, le banche riverseranno le loro perdite su chi ha sottoscritto obbligazioni e fondi vari, mentre chi ha azioni si ritrova una borsa in profondo rosso.
I vari Salvini, Di Maio e Meloni che fanno i gradassi dovrebbero pensare prima di fare annunci a vanvera.
Scusate la mia ignoranza ma io ho sempre creduto che chi prendeva più voti o che instaurare un’alleanza maggioritaria potesse comandare, non sapevo che in realtà fosse il presidente a dare una direzione politica e decidere chi ne dovesse far parte. Forse sarebbe un bene spiegare ai cittadini le mansioni di un capo dello stato
viva l’Italia, viva la Repubblica, viva il Presidente Mattarella, peccato che ci sono gli italiani, chi non riesce o non vuole capire? anche a me piacerebbe non lavorare e avere un bel reddito fino alla pensione anticipata, ancora meglio se nascevo principe. bravi bravi complimenti
Ma prima di scrivere decine di commenti assurdi, tirando in ballo il fascismo, il Venezuela, lo spread ecc. ecc. qualche solone della politica che commenta su ilSaronno si è preso la briga di andare a vedere chi è il Prof. Paolo Savona… cosa ha fatto nella vita e quali sono le sue idee e proposte?!?
Andate e capirete la rabbia di Salvini e Di Maio.
Lei distorce la verità dei fatti.
I suoi due compari DiMaio e Salvini hanno liberamente scelto i Presidenti delle camere, hanno designato come Capo del Governo un oscuro tecnico “non votato” (come usavano dire di Monti e altri) e Mattarella non ha obbiettato, hanno proposto tutti i ministri che hanno voluto e Mattarella ha detto “va bene” chiedendo, come era suo diritto, di sostituire il solo nome di Savona con un altro meno eversivo tipo Giorgetti noto uomo forte della stessa Lega.
I due compari, indifferenti, insistevano con Savona, pretendendo di mettere i piedi sulla testa del Presidente, di imporre i loro diktat, non quelli del popolo italiano.
Il Presidente ha ribadito il no a Savona, preoccupato degli effetti sui tassi e sui risparmi degli italiani. A quel punto DiMaio e Salvini hanno concluso con la nota sceneggiata del rifiuto di fare il governo.
In tutto questo il loro avvocato Conte sembrava un burattino fra due burattinai.
Sarà meglio che rifletta un po’ più su quanto scrive. Se desidera tanto orbace, stivaloni neri, comiche buffonate al balcone, grida contro la “perfida Albione” o la cattiva Germania faccia i bagagli e vada in Turchia da Erdogan, quello è il posto per gli amanti dei tiranni e dei populisti.
Mattarella ha fatto considerazioni circa Savona che non gli competevano, non è lui a decidere l’indirizzo politico del Paese. Non c’era scritto da nessuna parte né vi era alcuna dichiarazione che si volesse uscire dall’euro, ma che si volesse rinegoziare la permanenza sì. Delle due l’una, o il Presidente ha fatto il processo alle intenzioni, peraltro sconfinando appunto in un campo non suo, o in questa Europa non si può rinegoziare niente, e Mattarella è il mero esecutore di ordini altrui. Personalmente, temo la seconda
beata ingenuità; i due compari avevano preparato una stesura precedente del loro programma di governo in cui si affermava esplicitamente l’uscita dall’euro; la verità è che voi populisti siete dei piangina; non si hanno i muscoli per reggere il confronto con gli altri paesi europei e allora si scappa nella liretta, nei dazi, nell’isolamento;
io in Europa ci sto bene e non voglio fare la fine di Argentina e Venezuela, paesi a voi tanto cariQuella stesura è stata smentita, a maggior riprova di quanto ho detto, e lei non mi risponde nel merito
Un altro che si allinea alla stupidità di salvini e di maio. e per fortuna passa x uno che ha studiato. Ripassi la costituzione
ma qualcuno ricorda i 2300 miliardi e rotti di debito pubblico??? così è già tanto se rispondono al telefono….
Lei ha ragione, famiglie sul lastrico, posti di lavoro persi, settuagenari che ancora lavorano, però almeno in sei anni di sacrifici il debito pubblico è stato ripianato. Anzi no, dal governo Monti ad oggi è salito di 300 miliardi. Ops
Grazie professore, aspettavo un intervento simile. A questo punto il nostro paese, e noi cittadini votanti, alle prossime elezioni dovremo sceglieresta tra l’essere cullati dall’eurofinanza in una dolce eutanasia o il dare battaglia ed essere magari travolti, ma come urla Braveheart ai suoi uomini prima dello scontro, chi fugge vive per un po’ ancora, ma da quanti rimpianti sarà assalito sul letto di morte!
Definire la Democrazia una chiacchiera da bar intacca profondamente il rispetto politico per l’estensore di questo comunicato. Prima di divulgare giudizi e richiami per un passato funesto italiano sarebbe opportuno conoscere con chiarezza quello che ieri si è sviluppato nell’interlocuzione tra i capi popolo giallo verdi e il Presidente della Repubblica, quale Istituzione e Garante della Costituzione Italiana. In politica spesso i comunicatori (o strilloni) di ogni parte esternano solo quello che gli fa più comodo omettendo verità non condivise che emergono solo quando le acque agitate si sono calmate. Le tempistiche con cui si sono susseguiti gli eventi per la definizione di un Governo Nazionale può indurre il cittadino comune a pensare che la concertazione di alcuni passaggi siano stati preventivamente concepiti e condivisi, ignorando pretestuosamente di essere stati avvertiti in tempo delle prerogative Istituzionali. La soluzione oggi non è soltanto tornare al voto ma tutelare i risparmi e gli interessi di un popolo, stanco di campagne elettorali interminabili.
Mattarella rivendica con le sue azioni di voler tutelare i risparmi degli Italiani, ma questo semmai è compito del governo, non del presidente. Personalmente ho sempre qualche remora a farmi portavoce come qui fa lei di un intero popolo, mi limito a far sommessamente notare come si potrebbe essere effettivamente stanchi di campagne elettorali interminabili, se perlomeno queste producessero governi vicini alla volontà popolare espressa
“Abbiamo capito che i governi li decide il presidente della Repubblica. I ministri dell’economia li decide Bruxelles. La politica italiana la decidono Germania e Francia, dei cui interessi il presidente della Repubblica – il nostro – è tutore.”
Indelicato, queste cose le dice Bossi da quasi tre lustri inascoltato e/o deriso e/o insultato.
Se il Capo dello Stato lo ha potuto fare vuol dire che è nelle sue prerogative.
Salvini voleva arrivare a questo punto per vincere a mani basse alla prossima tornata elettorale.
Dopo aver trattato per settimane il Capo dello Stato come un segretaria, ha rifiutato persino la proposta di Giorgetti come ministro delle Finanze!
Di Maio/Salvini potevano mettere in quella posizione una qualunque altra persona che non spaventasse i mercati e poi avrebbero potuto comunque avvalersi della consulenza di Savona.