Vaccinazione antinfluenzale 2018, ottima partenza! Cosa bisogna sapere
SARONNO – Nella prima settimana di avvio della “campagna” si è registrata una significativa partecipazione non solo a Saronno ma in tutto il territorio lombardo, soprattutto dei soggetti per i quali il vaccino è raccomandato e gratuito in quanto appartenenti alle categorie considerate a rischio: persone dai 65 anni in su, anche in buona salute; persone affette da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, come ad esempio diabete, cardiopatie, broncopneumopatie croniche; persone che convivono o hanno frequenti contatti con malati; donne in gravidanza che all’inizio della stagione influenzale si trovino oltre il primo trimestre di gestazione; persone che devono sottoporsi a interventi chirurgici; medici e personale sanitario di assistenza; forze di polizia e vigili del fuoco; donatori di sangue; professionisti che sono a contatto con animali che potrebbero trasmettere virus influenzali non umani – ad esempio veterinari, allevatori, macellatori; persone di qualunque età ricoverate in strutture sanitarie e socio-sanitarie per lungodegenti.
L’articolata organizzazione per la gestione della vaccinazione antinfluenzale, che prevede il coinvolgimento di medici di Medicina generale e pediatri, oltre a tutto il personale presente nei centri vaccinali distribuiti sul territorio, ha segnalato una considerevole partecipazione anche da parte delle forze di polizia e vigili del fuoco, dei donatori di sangue, che da quest’anno possono usufruire gratuitamente di questa occasione di salute per se stessi, al servizio dell’intera comunità e delle altre categorie a rischio.
Invito 65enni – In questi giorni è in fase di consegna la cartolina personalizzata che, dal 2016, viene recapitata a coloro che compiono 65 anni, ovvero a coloro che al compimento del sessantacinquesimo anno, entrano in una fase della vita che richiede maggior protezione. L’invito di Ats Insubria (l’Azienda sanitaria che comprende Saronno) consente, nel 2018, di convocare 16.400 cittadini appartenenti alla coorte di nascita del 1953 e residenti sul territorio, che come previsto dal Piano nazionale prevenzione vaccini, recepito dal Piano regionale, ricevono la raccomandazione per effettuare gratuitamente, anche se in buona salute, l’antinfluenzale, oltre alla vaccinazione anti-pneumococcica e da quest’anno anche la vaccinazione anti-herpes zoster. I neo 65enni vengono, quindi invitati ad effettuare l’antinfluenzale e il vaccino antipneumococco che è un’efficace protezione contro polmoniti, meningiti, sepsi, batteriemie e otiti causate dal batterio pneumococco (Streptococcus pneumoniae). Questo vaccino prevede due somministrazioni: la prima nella stessa seduta dell’antinfluenzale e la seconda dopo circa un anno. La vaccinazione anti-herpes zoster, introdotta dal 2018, contribuisce a ridurre di circa il 50 per cento i casi di Zoster – “fuoco di Sant’Antonio” -, e di circa il 65 per cento i casi di nevralgia post-erpetica, frequente complicanza
debilitante per l’intensa e protratta sintomatologia dolorosa. La vaccinazione prevede un’unica somministrazione in una seduta diversa da quella per l’antinfluenzale e l’anti-pneumococco.
Ats rende noto che nel 2017, la campagna antinfluenzale conclusa, il dato complessivo di adesione alla vaccinazione antinfluenzale per la coorte dei nati nel 1952 è stato del 20,3 per cento; nel territorio di Como la partecipazione è stata più alta (26,5 per cento dei neo 65enni) rispetto a quella nel territorio di Varese, che è stata del 16,5 per cento. Il dato complessivo di adesione alla vaccinazione antinfluenzale nei soggetti nati nel 1952 è stato del 23,8 per cento, con un avanzamento di 3,5 punti percentuali rispetto alla campagna dell’anno precedente. L’incremento maggiore è dovuto al territorio di Varese che, con un’adesione del 22 per cento ha riscontrato un avanzamento di 5,5 punti percentuali, mentre nel territorio di Como l’incremento è stato dello 0,2 per cento. Per quanto riguarda il vaccino antipneumococco, l’adesione complessiva all’invito è stata del 9,2 per cento, più alta nel territorio di Como (10 per cento) rispetto al territorio di Varese (8,7 per cento).
13112018