Banfi: “Cara Amministrazione… che fine hanno fatto i 100 mila euro di Tosap previsti?
SARONNO – “Dal bilancio 2018 si evince che la tassa di occupazione del suolo e area pubblica (Tosap) ha portato all’erario cittadino 301 mila euro. E’ un’annata che non regge il confronto con i 330 mila euro del 2016 e, più ancora, con i 435 mila euro del 2017”.
Inizia così l’ultimo affondo di Francesco Banfi, consigliere comunale indipendente, sui conti comunali a partire dal bilancio consuntivo recentemente approvato.
“L’assessore Vanzulli ha spiegato che nel 2017 era stata condotta una verifica sui dehors (i tavolini dei bar) e perciò la Tosap risultava più alta. Anche fingendo che l’allora assessore Banfi non sia oggi consigliere e potrebbe dire “in verità c’era anche il controllo della Tosap del mercato, ma non dovremmo comunque vedere in quella parte di bilancio”, a destare incertezza è quanto contenuto nella previsione di bilancio 2018: 401 mila euro. Cioè si prevedevano 100 mila € in più. Una cifra sicuramente più coerente con i 435 mila euro incassati nel 2017, segno quindi che la previsione fatta per il 2018 dall’ufficio ragioneria o è sbagliata, ma l’amministrazione avrebbe dovuto argomentare tale errore, oppure che non era stata fatta sulla base dei controlli del 2017 come dichiarato dalla vicesindaco, ma sulla base di qualche ragionamento. Quale? Cerco di rifletterci”.
“Nello specifico, la Tosap si applica sugli utilizzi di superficie pubblica da parte di privati: il comune per effetto di autorizzazioni annuali conosce già alcuni importi.
Circa 140 mila euro arrivano dal mercato (300 bancarelle per (mediamente) 400 euro l’anno cui si sommano circa 20 mila euro dalla spunta, cioè dai 30 ambulanti supplenti che pagano 14 euro a mercoledì).
Circa 70 mila euro è il gettito dei dehors (deliberazioni di giunta 206 del 6 dicembre 2016 per il 2017, 182 del 27 novembre 2017, 177 del 30 ottobre 2018 per il 2019).
Almeno 40 mila euro dai mercatini mensili (ultima del mese, evento mensile, sant’Antonio).
Siamo a minimo 250 mila euro annuali complessivi che possono essere previsti con quasi certezza.
Il resto sono cantieri, installazioni e altro, certo non facilmente valutabile. Ma davvero questa quota nel 2018, con edilizia in ripresa come indicato nelle relazioni ai bilanci, ammonterebbe a soli 51 mila € necessari per arrivare dai 250 mila ai 301 mila euro? Dove sono finiti i 100 mila € in più previsti per il 2018 e perchè per la prima volta si è verificata quell’enorme disparità tra previsto e assestato?”.
Da qui la richiesta: “Come già detto in consiglio, senza tuttavia ottenere risposta, credo che l’amministrazione debba spiegare la differenza di 100 mila euro: possono essere marciapiedi, manutenzione di scuole o verde, eventi o altro… tutto dei cittadini?”
(foto archivio di Edio Bison)
23052019