Stendardi, Banfi: “Niente rinnovo delle bandiere artistiche, ma arrivano quelle dei commercianti”
SARONNO – “Era da tempo che diversi stendardi d’arte penzolavano in modo grottesco, quasi a testimoniare le cose belle di una città che viaggia ormai al crepuscolo a causa della scarsa cura di chi la amministra. La giunta leghista ha deciso di rimuovere tutti gli stendardi e ha perciò usato risorse economiche per toglierli. Legittimo è chiedersi “perchè frattanto non metterne di nuovi?” e facilmente si può dire “vanno fatti quelli nuovi… e vanno pagati”.
Inizia così la nota di Francesco Banfi sulla rimozione degli stendardi artistici posizionati nell’ambito di un progetto di promozione dell’arte cittadina in occasione di Expo.
“Fagioli non ha messo a bilancio risorse per nuovi stendardi o altre forme per promuovere l’arte presente a Saronno nè ha cercato sponsor: è già sufficiente la cultura (vegetale!) portata dall’erbario che troviamo su tutti i marciapiedi (non è scarsa manutenzione: è promozione culturale oltre all’educazione ambientale). Ecco che prende quindi forma un “via quelle robe lì, quei pittogrammi! Saronno è altro” e tutti attendiamo di capire cosa la città di Saronno sia per la Lega.
Esiste però un parallelismo su cui è obbligatorio riflettere: i commercianti che con il Distretto urbano del commercio (Duc) hanno realizzato stendardi per colorare la città. Mesi fa, quando la maggioranza votava la variazione dello statuto del Duc, sostenevo che in quel modo l’amministrazione comunale (due voti commercianti e uno dell’amministrazione) non avrebbe più avuto modo di influire sulle scelte del Duc nonostante costasse all’orario pubblico 5 mila euro/anno.
Ed ecco oggi la grande dimostrazione amministrativa di Fagioli e della Lega: il comune nel Duc non conduce più i giochi, i commercianti scelgono che fare coi soldi dei cittadini che Fagioli mette loro a disposizione. In questi pochi mesi parliamo già di più di 10 mila euro per ottenere sostanzialmente le stesse cose di sempre ma con una novità: alcune bandiere.
C’è quindi da interrogarsi sul perché la giunta Fagioli da un lato decide di rimuovere i colori e dall’altro dia soldi a dei privati che, in modo fuori controllo rispetto le volontà dell’amministrazione, portano colori”.
(foto archivio)
23082019