Coronavirus, ritardo pacchi alimentari Tosi replica all’appello del saronnese “in attesa”
SARONNO – E’ l’assessore ai Servizi Sociali Gianangelo Tosi a rispondere all’appello di un saronnese che avendo fatto richiesta di un pacco alimentare lo scorso 6 aprile è ancora in attesa di riceverlo.
“Con il nome del saronnese sarebbe più agevole effettuare un controllo – spiega il delegato della Giunta del sindaco Alessandro Fagioli – in ogni caso: gli elenchi dei richiedenti sono stati compilati a partire dal 31 marzo. Il 6 aprile sono stati inviati i primi 3 (uno per associazione), relativi alla prima settimana di richieste, il secondo gruppo di elenchi (con le richieste raccolte dal 6 al 17 aprile) è stato inviato il 20. Le associazioni hanno ricevuto la merce ordinata tra il 20 ed il 21 ed hanno iniziato la distribuzione dal 22, quindi è certo che il 23 alcuni nuclei non avessero ancora ricevuto il pacco”.
Tosi però replica su un punto: “Ciò che non è possibile è che chiedendo ai servizi non gli sia stata data risposta; tant’è vero che lo stesso signore riferisce che gli sia stato detto di essere negli elenchi inviati a Croce Rossa. Certamente non gli sarà stata detta data ed ora della consegna ma altrettanto certamente in quegli stessi giorni, se è vero che è stato inserito in elenco, è stato contattato dai volontari per concordare la consegna. Ripeto che i tempi di consegna alle associazioni delle derrate acquistate non dipendono né da esse, né dal Comune ma dai fornitori e che l’Emporio di Casa di Marta ha potuto iniziare il servizio per prima perché ha utilizzato, nell’attesa, il proprio magazzino”.
28042020
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Commenti
L’amministrazione ha chiaramente tirato un pacco
Uguali dovunque, sempre colpa di altri …. dell’opposizione , del governo (quando non ci sono) dell europa …. mi vengono in mente i blues brothers “Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!”
DAI VAI A CASA
Assessore Tosi forse dovrebbe prendere esempio dal centro islamico più efficiente e efficace sia sulle mascherine che sui pacchi alimentari, un consiglio continui a fare l’avvocato e non l’assessore ai servizi sociali
da buon (?) avvocato ha sempre la scusa prnta
Signor Tosi
per evitare la “grande tristezza” e che questa gestione mi da ogni volta che trovo un articolo su questo argomento intervengo solo se Lei interviene.
Prendo atto che adesso è questo signore che avrebbe dovuto “umilmente” mettersi in contatto e non divulgare il disagio che sta avendo…..
prendo atto che un terzo della cifra a disposizione è finalmente arrivata a destinazione( e qui mi permetto di essere ottimista avrei dovuto dire arriverà, forse) dopo un mese.
…………..
Allora abbia la dignità di chiedere scusa non solo al “Signore” in difficoltà ma a tutti i cittadini di Saronno che vorrebbero vedere da parte della loro (aihmè) ” amministrazione ” efficienza.
Poi poichè questi soldi sono delle tasse degli Italiani magari forse qualcuno ha il diritto di chiedere che ne renda conto.
Paolo Enrico Colombo
Ma che replica, ma provi a lavorare.
Santo cielo ci avete messo 4 settimane per gestire un terzo della somma che lo Stato vi ha stanziato.
Fa un pò vi prendono in giro pure dai comuni limitrofi…..
Facciamo un riassunto.
-al comune arrivano 209000 euro. La giunta decide di utilizzarne solo 60 per far fronte all’emergenza anche in futuro (?)
– Anziché fare dei buoni spendibili, quei soldi vengono dati a tre associazioni in modo che creino dei pacchi alimentari, perché i cittadini saronnesi sono considerati poco affidabili e potrebbero rivendersi il buono.
– Una delle tre associazioni, anziché utilizzare i soldi per comprare prodotti, ha creato i pacchi con giacenze di magazzino che spesso superavano la data di scadenza con la dicitura “preferibilmente entro” incorrendo quindi in un illecito amministrativo (artt. 10, comma settimo, e 7, 18 del D.Lgs. n. 109 del 1992 che può costare a chi elargisce cibo scaduto con la dicitura ” preferibilmente entro” dietro compenso economico una sanzione da 5000 a 40000 euro).
-L’associazione in questione non solo non si scusa ma dà della sprovveduta alla signora che per prima aveva pubblicato foto di prodotti scaduti, perché avrebbe dovuto guardarli prima e forse ha confuso la data di scadenza con quella di produzione.
-L’assessore Tosi difende l’associazione e dice che i tre enti che hanno ricevuto i soldi per l’erogazione dei pacchi non devono rendicontare i soldi al comune (si va sulla fiducia a quanto pare)
-L’assessore Tosi sul proprio profilo personale Facebook pubblica un invitante foto di cantucci scaduti, per dimostrare che siano ancora commestibili (vorrei chiedergli se li aveva già a casa o li ha comprati volutamente scaduti)
– Nel frattempo le altre due associazioni che invece compreranno i prodotti al supermercato sono vittime delle lungaggini burocratiche del comune.
– Un cittadino, che a fine mese non ha ancora ricevuto il proprio pacco dopo due settimane dalla sua richiesta, pubblica un video di denuncia su Facebook
– L’assessore Tosi non si scusa ma anzi gli dà di fatto del bugiardo
Dimentico qualcosa?
-
Concordo, in sintesi estrema: Hanno fatto un casino.
Altra conseguenza della decisione scellerata di rifilare i pacchi.
Per una misura urgente a sostegno delle famiglie, attendere un mese è vergognoso.
…E scaricare ancora una volta la responsabilità su associazioni, fornitori e compagnia cantante è imbarazzante.
Complimenti vivissimi!