Saronno, all’elementare Pizzigoni solo prime “senza zaino”: la preoccupazione dei genitori
SARONNO – “E’ una scelta che ha un grande impatto sulla quotidianeità di tante famiglie, sulla rete sociale di quartiere, sulla mobilità cittadina e anche sull’opportunità dei genitori di scegliere serenamente il modello educativo che più si adatta ai propri figli”. Sono queste le motivazioni per cui due papà hanno chiesto all’assessore all’Istruzione Gabriele Musarò di farsi portavoce con l’istituto comprensivo Da Vinci competente per i plessi scolastici Pizzigoni di via Parini e Damiano Chiesa di via Buraschi delle loro preoccupazioni.
L’occasione per affrontare il problema è stato l’incontro Partecipiamo organizzato dall’Amministrazione comunale al centro sociale della Cassina Ferrara giovedì scorso.
Da diversi anni scolastici la scuola Pizzigoni e alla Damiano Chiesa è arriva la sperimentazione di scuola “senza zaino”. “Si tratta – si legge sul sito dell’istituto comprensivo – di un modello didattico ed educativo introdotto Toscana una dozzina di anni fa che si è poi diffuso in tutta Italia. È un modello di scuola che raccoglie le tante esperienze di pedagogia attiva della scuola italiana e le rielabora dando loro un senso e una coerenza globale, rendendole pratica didattica quotidiana. Attualmente sono oltre 300 le scuole, in gran parte primarie, che adottano questo modello educativo”. Al momento ci sono classi “senza zaino” sia alla Damiano Chiesa sia alla Pizzigoni ma per i remigini dell’anno scolastico 2023/2024 la direzione ha deciso di far classi di prima solo “senza zaino” alla Pizzigoni e solo “con lo zaino” alla Damiano Chiesa.
“Questa novità è problematica per molte famiglie – hanno spiegato i genitori – perchè impedisce ai bimbi di iniziare il proprio percorso di studi nella scuola più di prossimità creando problemi per chi ha figli in plessi diversi, per chi ha una rete di genitori vicini di casa con cui collabora ma anche banalmente per la socializzazione dei più piccoli. Non è la stessa cosa frequentare la Pizzigoni o la Damiano Chiesa per un bimbo e non è neanche giusto limitare la scelta sulla modalità didattica dei genitori per motivazioni logistiche”.
Un problema decisamente impattante per le famiglie del quartiere tanto che l’assessore all’Istruzione Gabriele Musarò, pur ricordando l’autonomia su questo fronte degli istituti, ha annunciato l’intenzione di affrontare il tema per prossimo incontro la dirigente scolastica “anche è chiaro che la novità ha una ricaduta sulla vita cittadina anche sull’aspetto degli spostamenti interni al quartiere”.
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Commenti
Premessa l’esclusione di alcun pregiudizio e nulla togliere all’efficacia delle due metodologie didattiche, sia senza zaino che tradizionale sicuramente entrambe valide, la richiesta di continuare a mantenere su entrambe le scuole elementari (Pizzigoni e Damiano Chiesa) le due metodologie, a me personalmente sembrerebbe al quanto motivata, ovvero significherebbe innanzitutto: onorare ad un genitore la libertà di poter scegliere ciò che ritiene sia più appropriato all’educazione dei propri figli, riducendo quelle barriere strutturali che altrimenti si creerebbero e che ne condizionerebbero la scelta.
Questo vale sia per i genitori che frequenteranno la Pizzigoni e preferirebbero il metodo tradizionale che viceversa, per quei genitori che frequenteranno la Damiano Chiesa e preferirebbero il metodo senza zaino.
Il tutto inoltre, senza compromettere la viabilità circostante a via Miola, che a quell’ora è già precaria di suo, la cui decisione alternativa condizionerebbe ulteriormente tutti i lavoratori, e non solo quelli saronnesi, che a quell’ora si affrettano a raggiungere il posto di lavoro. Si ricorda che per quella zona sono in corso e ci saranno: ulteriori lavori di bonifica, cantieri e nuove realizzazioni di strutture nell’area “EX CANTONI”…
Premessa l’esclusione di alcun pregiudizio e nulla togliere all’efficacia delle due metodologie didattiche, sia senza zaino che tradizionale sicuramente entrambe valide, la richiesta di continuare a mantenere su entrambe le scuole elementari (Pizzigoni e Damiano Chiesa) le due metodologie, a me personalmente sembrerebbe al quanto motivata, ovvero significherebbe innanzitutto: onorare ad un genitore la libertà di poter scegliere ciò che ritiene sia più appropriato all’educazione dei propri figli, riducendo quelle barriere strutturali che altrimenti si creerebbero e che ne condizionerebbero la scelta.
Questo vale sia per i genitori che frequenteranno la Pizzigoni e preferirebbero il metodo tradizionale che viceversa, per quei genitori che frequenteranno la Damiano Chiesa e preferirebbero il metodo senza zaino.
Il tutto inoltre, senza compromettere la viabilità circostante a via Miola, che a quell’ora è già precaria di suo, la cui decisione alternativa condizionerebbe ulteriormente tutti i lavoratori, e non solo quelli saronnesi, che a quell’ora si affrettano a raggiungere il posto di lavoro. Si ricorda che per quella zona sono in corso e ci saranno: ulteriori lavori di bonifica, cantieri e nuove realizzazioni di strutture nell’area “EX CANTONI”.
La scuola pubblica deve garantire anche un servizio alle famiglie. In primis la libertà di scelta che in questo caso non viene garantita. La scuola dell’inclusione è anche questo.
Spero che la dirigente si ravveda da questa scelta miope e che crea disagio a diversi livelli: a partire dall’organizzazione familiare, alla socialità dei bambini che dovranno andare in una scuola diversa dal quartiere in cui vivono e frequentano gli amici nel post scuola, disagi organizzativi anche di chi si adopera per portare e ritirare i figli o i nipotini, nonché un peggioramento della viabilità di Saronno, peraltro già difficoltosa.
Il problema è addirittura più diffuso poichè incide e condiziona ulteriormente la viabilità di Via Miola a Saronno che a quell’ora è “intasata”.
Esatto, scuola statale e dell obbligo oltre che di quartiere. Il servizio ai bambini e il venire incontro alle famiglie. Spero che la situazione si risolva, che la preside ci ripensi riproponendo entrambi i percorsi in entrambi gli istituti. Credo sia cosi una scelta oltre che democratica anche di buon senso.
Esatto, scuola statale e dell obbligo oltre che di quartiere. Il servizio ai bambini e il venire incontro alle famiglie. Spero che la situazione si risolva, che la preside ci ripensi riproponendo entrambi i percorsi in entrambi gli istituti. Credo sia cosi una scelta oltre che democratica anche di buon senso.
Scusate la mia ignoranza in materia…
Cosa significa “SCUOLA SENZA ZAINO”?
Resto in attesa dì chiarimenti.
Può una scuola pubblica obbligare le famiglie del quartiere ad emigrare verso altre scuole? Non sarebbe più corretto offrire entrambi i percorsi in entrambe le scuole come è stato fatto fino ad ora?
Penso che la priorità organizzativa di una istituzione pubblica debba essere organizzata a servizio dell’utenza.
Esatto, scuola statale e dell obbligo oltre che di quartiere. Il servizio ai bambini e il venire incontro alle famiglie. Spero che la situazione si risolva, che la preside ci ripensi riproponendo entrambi i percorsi in entrambi gli istituti. Credo sia cosi una scelta oltre che democratica anche di buon senso.
bah!? e questo sarebbe grosso problema!?
ai miei tempi si andava a scuola con la cartella e ce l’avevano tutti, ma senza cellulare!!!
adesso ci vanno tutti senza zaino, ma con il cellulare!
son cambiati i tempi: tra qualche anno non andranno nemmeno più a scuola, non avranno nemmeno più il cellulare, ma avranno tutti chatGPT che risolverà i problemi di studio, scienza e conoscenza.
Ovviamente questo è un altro problema!!!!…..
I figli vanno educati e accompagnati dagli insegnanti e soprattutto dai genitori nelle scelte quotidiane della loro crescita. Assolutamente non vanno lasciati soli davanti a smartphone, tablet e PC…
Senza parlare dei genitori che hanno un figlio già frequentante la D.Chiesa e ,se vogliono il regime senza zaino per il secondo figlio che va in prima, devono fare corse impossibili di qua e di la negli orari di ingresso e di uscita dei bambini. È stato fatto presente da più genitori alla dirigente, ma è sorda alle esigenze delle famiglie Sapete che non si vede MAI nei plessi scolastici? I nostri bambini nkn sanno nemmeno che faccia abbia (probabilmente nemmeno le maestre). Non si è vista neanche ieri alla festa per la panchina dei diritti al parchetto di via Buraschi. Tutti i bambini con i loro lavori, genitori, maestre giunta e Sindaco…mancava solo lei.! Ma se non conosce la realtà scolastica, come fa a dirigerla?
Lei ha bambini come io sono babbo natale
Si è dimenticato della fame nel mondo e cambiamenti climatici, avrà anche questa responsabilità