Case green, Tovaglieri (Lega), marcia indietro Pe su direttiva, bloccata ecopatrimoniale sulle casa
BRUXELLES – “Grazie al lavoro della Lega e del governo italiano, la direttiva case green esce completamente ridimensionata dall’ultimo negoziato tra Parlamento, Commissione e Consiglio: ha perso l’ambientalismo ideologico e ha vinto il buonsenso. Le trattative saranno riprese a dicembre per affrontare le questioni rimaste aperte e giungere a un accordo finale. Bene che il Parlamento abbia fatto retromarcia sulle sue posizioni più estremiste e irrealistiche, cancellando dal testo obblighi e tempistiche maggiormente contestate dagli Stati membri. C’è motivo di essere ottimisti: bloccata l’eco-patrimoniale a carico delle famiglie italiane, che non saranno più obbligate a efficientare il proprio immobile con interventi molto costosi in un breve lasso di tempo. Sulla base del nuovo testo concordato nel trilogo, rimarranno in vigore le attuali certificazioni energetiche degli edifici, mentre le modalità per la riduzione dei consumi saranno decise in autonomia dagli Stati membri da qui al 2050. Eliminati i famigerati mutui green e cancellato l’obbligo di istallare colonnine di ricarica elettrica e di cablare i parcheggi negli edifici residenziali già esistenti. Rimane aperta la discussione sull’obbligo di installare pannelli solari su edifici pubblici e non residenziali, e su alcune parti concernenti misure finanziarie e sanzioni, argomenti che saranno oggetto di trattativa a dicembre e su cui daremo battaglia con la stessa determinazione che ha già permesso di sventare molte delle pericolose eco-follie imposte dalla direttiva”.
Così Isabella Tovaglieri (Lega), componente della commissione Industria ed Energia del Parlamento europeo e relatrice ombra per il gruppo ID della direttiva casa green.
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Commenti
Sinceramente a me sembra che nessuno voglia fare sacrifici.
Finalmente una buona notizia. I sinistri green radical chic hanno rotto.
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Luoghi comuni ne abbiamo?
Guardi che l’ambiente non è né di sinistra né di destra, ma riguarda tutti. Questa cosa era comunque inapplicabile perché non solo in Italia ci sono villaggi con abitazioni centenarie, quindi veda un po’. Detto questo, non capisco perché una buona parte della destra politica è così distruttiva nei confronti dell’ambiente (anzi lo so benissimo il perché). Il vero problema è che già ne paghiamo le conseguenze delle scelleratezze passate, sarà sempre peggio eppure si dà consenso a chi continua a perpetrare l’errore. Ma del resto è facile no, è sempre colpa della sinistra radical chic. Problema risolto, no?
Era ovvio che non sarebbe andata avanti così, altro che dare battaglia. Peccato che non vi vedo dare battaglia quando c’è da difendere davvero l’ambiente, come per Malpensa la cui espansione vorrebbe distruggere una preziosa area di brughiera del parco e la cui valutazione di impatto ambientale ha ovviamente scongiurato la cosa, ma a quanto pare qualcuno di voi vuole dare battaglia per bypassare questo divieto. O vogliamo parlare della caccia e della mancata attivazione per il divieto delle munizioni di piombo nelle aree umide, come da regolamento. Le battaglie vere sono queste, ma l’ambiente non interessa mai eppure ci viviamo ed è essenziale per tutti.