E’ di Cesate il vigile del fuoco Ivano Ghidoni che ha estratto tre persone dall’auto finita nel lago
CESATE – “L’auto era sottosopra con dentro tre persone intrappolate. Mi sono buttato in acqua e le ho tirate fuori una per una, affidandole poi alle cure della mia compagna Debora Palmisano che è anestesista rianimatrice “. Sono le parole raccolte da ilGiorno di Ivano Ghidoni il 45enne di Cesate vigile del fuoco che per primo è intervenuto per aiutare le persone vittime dell’incidente avvenuto ieri 2 gennaio.
Ieri pomeriggio alle 16 a Colico, via Abbazia di Piona il conducente ha perso il controllo del veicolo, finendo giù da una scarpata e terminando la corsa nelle acque del lago. Fortunatamente, Ivan Ghidoni vigile del fuoco, che si trovava libero dal servizio, è stato testimone dell’accaduto e si è immediatamente tuffato nelle acque gelide per soccorrere gli occupanti dell’auto. Grazie alla sua tempestiva azione è riuscito ad estrarre tre persone dall’abitacolo.
Subito dopo l’incidente, sono intervenuti i vigili del fuoco dei comandi di Lecco, Como e Sondrio con diversi mezzi di soccorso e natanti. Le persone salvate sono state affidate al personale sanitario presente in loco per le necessarie cure mediche. C’è stata purtroppo una vittima mentre gli altri due occupanti sono stati elitrasportati in ospedale. Sulla zona sono anche intervenuti i sommozzatori dei vigili del fuoco del nucleo di Milano, le operazioni di recupero dell’automezzo sono state programmate per oggi.
Presente sul luogo della tragedia per una gita familiare il cesatese, che abitualmente presta servizio al distaccamento di via Sardegna a Milano, è stato il primo ad intervenire: “C’è stato un rumore fortissimo, come se si fosse staccato un masso dalla montagna. La gente urlava. Sono subito andato a vedere: mi sono accorto che c’era un’auto in acqua, sottosopra, dopo un volo di una quarantina di metri. Aveva ancora le ruote che si muovevano”.
Non ha esitato: ha raggiunto il luogo in cui era finita la vettura e “malgrado non avessi nessuna dotazione” si è buttato nell’acqua. Determinante anche il contributo della compagna che ha prestato i primi soccorsi con l’aiuto del fratello. “Sono tornato a casa, a Cesate, quando era ormai sera, completamente zuppo, così come la mia compagna. Ce l’abbiamo messa tutta e proviamo un dispiacere immenso per la donna (milanese di 56 anni ndr) che non ce l’ha fatta” conclude nella sua intervista a IlGiorno di Marianna Vazzana.
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Commenti
Ci sono mestieri…professioni…Poi ci sono le ‘missioni’: questo giovane uomo ha dimostrato coi fatti perché è diventato Vigile del Fuoco.
Grazie di esistere a lui e a quelli come lui che nelle Forze Arnate, tra il Perdonale Sanitario, nella Scuola e nella Chieda, operano con tale spirito e dedizione
È un vigile del fuoco con un cuore grande, e non lo fa per il denaro o per notorietà ma perché é una brava persona BRAVO