Visto da Varese: Nord-ovest lombardo culla del benessere
di EZIO MOTTERLE
Nel cuore del nord-ovest d’Italia che offre i massimi livelli di benessere pulsa il nord-ovest di Lombardia che concentra il top di questa condizione già molto positiva. Dal 2023 l’Istat diffonde venti report che,attraverso la valutazione e la misurazione di un ampio set di indicatori, descrivono il livello di benessere dei diversi territori, regioni e province. Nell’ultimo periodo di riferimento dei dati (2020-2022) emerge che in Lombardia la distribuzione del 54,1% degli indicatori di benessere si concentra nelle due fasce di livello più virtuose (medio-alta e alta), a fronte del 50,1% raggiunto dal Nord-Ovest italiano e del 42,7% dall’Italia intera. Varese si posiziona bene nella classifica delle province lombarde, ottenendo il terzo posto (57,4%) poco sopra Como, preceduta da Milano (67,2%) e Monza-Brianza (66,1%). Un’area di eccellenza dunque estesa dalla regione dei laghi alla pianura metropolitana dove il livello di qualità della vita, al di là dei parametri fissati di volta in volta per definirlo, resta ai massimi vertici, non solo nazionali, con una concentrazione di benessere che si conferma massima proprio nel quadrilatero che sovrasta e comprende l’area milanese. Varese insomma si colloca virtuosamente all’interno della zona più benestante della benestante Lombardia. L’altissima densità media di abitanti condiziona però la media pro capite del valore aggiunto. Secondo l’ultimo dato disponibile, nel 2022 in provincia di Varese il valore aggiunto ha toccato quota 29.095,7 euro per ciascun abitante, una cifra che colloca il territorio al 41° posto fra le province: rispetto all’anno precedente, il Varesotto perde una posizione, ma sono 21 in meno se consideriamo l’indagine 2003. Il valore aggiunto pro capite esprime la ricchezza complessivamente prodotta dal sistema economico provinciale come media per residente. Un dato che soffre appunto dell’altissima densità media della provincia di Varese: oltre 700 abitanti per chilometro quando l’Italia è sotto i 200. In definitiva un territorio che ad ogni radiografia statistica conferma il suo rango economico prestigioso, benché il recente 33esimo posto per qualità della vita tra le 107 province italiane faccia sperare in qualcosa di più. Con l’esigenza di adeguare i vecchi primati alle nuove realtà emergenti.